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La presidenza del Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi (Celam) ha espresso la sua solidarietà e il suo sostegno ai confratelli della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, di fronte all’avanzare di politiche migratorie con “narrazioni discriminatorie”.
In una lettera inviata a mons. Timothy Broglio, arcivescovo castrense degli Stati Uniti e presidente della Conferenza episcopale statunitense, la presidenza del Celam sottolinea l’identità culturale degli Stati Uniti e del Continente americano, frutto di cinque secoli di migrazioni di milioni di uomini e donne che “sono arrivati liberamente o costretti da situazioni di dolore e sofferenza”.
Pertanto, questa diversità – anche se non sempre in piena armonia – rappresenta una ricchezza, soprattutto quando “riconosciamo il contributo che ogni tradizione e cultura dà al bene comune”.
Da qui, il ringraziamento ai vescovi e alla Chiesa degli Stati Uniti, per il sostegno e l’accoglienza che “hanno storicamente dato ai nostri fratelli e sorelle che entrano in patria, integrandoli nelle loro comunità”.
La presidenza dell’organismo ecclesiale continentale vede, al tempo stesso, con preoccupazione la paura di migliaia di famiglie “di fronte agli annunci e alle decisioni prese dal Governo federale in materia di migrazione. L’angoscia si è impossessata di loro e un’ombra si è alzata sulla terra della libertà e della fiducia in Dio. Queste persone desiderano solo condizioni di vita migliori e noi siamo chiamati a promuovere e curare la vita”, hanno sottolineato.
In un appello ad abbattere ogni barriera, si legge nella lettera, che si rivolge direttamente ai confratelli statunitensi, “voi siete una luce che illumina le coscienze e la capacità di discernimento di tanti fratelli e sorelle americani, affinché non cadano nella tentazione di pensare che il diverso sia una minaccia e valorizzino la sua ricchezza”.
“Riaffermiamo i nostri legami fraterni come vescovi e quelli delle Chiese dei nostri Paesi per lavorare insieme”, conclude il Celam.
Fonte: Agensir