Avvenire di Calabria

A colloquio con il vicario giudiziale del rinnovato Tei: «I processi durano meno di due anni»

Mons. Varone: «Anche il Tribunale Ecclesiastico fa pastorale»

Davide Imeneo

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Sono passati due anni dal Motu Proprio Mitis Iudex di papa Francesco sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel Codice di diritto canonico. La Calabria come si è adattata alle indicazioni di Bergoglio? Lo abbiamo chiesto a monsignor Vincenzo Varone, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro.

«Abbiamo fatto un grande lavoro di ristrutturazione della realtà del Tribunale, dal processo alle nuove normative, e lo abbiamo fatto sin da subito. Non abbiamo riscontrato nessun problema dal punto di vista processuale. L’unica difficoltà è stata di ordine istituzionale, essendoci stata la variazione da tribunale regionale a interdiocesano, con la scelta di Cosenza di costituire un proprio Tribunale. La vera novità che riscontriamo è che è diminuito il tempo di attesa dei processi, abbiamo dato una risposta molto più celere alle richieste dei fedeli. È aumentato il numero delle richieste del patrono d’ufficio, di gratuità, e anche da questo punto di vista abbiamo dato delle risposte molto importanti, entro un anno riusciamo a garantire il supporto del patrono stabile.

Qual è il costo complessivo a carico delle parti in un processo per una causa di dichiarazione di nullità?

La parte attrice, al momento della presentazione del libello, è tenuta a versare un contributo per concorrere ai costi della causa, fissato in 525 euro. Altre eventuali spese comprendono l’onorario dell’avvocato, qualora le parti decidono di farsi assistere da un proprio legale di fiducia. In caso in cui le parti si trovano in condizioni di indigenza o difficoltà economica, possono chiedere al Tribunale la riduzione o l’esenzione della tassa giudiziaria, oltre che l’assegnazione di un avvocato d’ufficio.

Qual è la durata di un processo?

Abbiamo fatto cause che sono durate tre mesi, ci sono poi cause che durano anni... sono poche. Le cause che hanno superato i cinque anni di durata sono soltanto cinque, si tratta dei casi più conflittuali. Però abbiamo deciso 112 cause in meno di due anni, quindi possiamo dire che l’80% delle cause dura meno di due anni.

Uno degli obiettivi del Motu Proprio è quello di favorire una dimensione pastorale anche nei processi.

Sono convinto che anche il processo, che è uno strumento giuridico, ha una finalità pastorale. Possono subentrare delle dinamiche di conflittualità, e questo può dare l’idea di una dimensione poco pastorale. Ma l’intento della Chiesa – attraverso i processi – è quello di dare una risposta pastorale che contribuisca al bene dei fedeli. Lo dimostrano i capi di nullità riscontrati nei processi. L’elevata “immaturita” è un dato molto significativo, una chiara indicazione pastorale che ci fa capire quali atteggiamenti mettere in atto nei corsi di preparazione al matrimonio e nei percorsi per le coppie.

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