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Giovedì prossimo, 15 maggio, alle 8, nella storica Sala Paolina II della galleria della Biblioteca dei Musei Vaticani, sarà presentato alla stampa il nuovo allestimento della Collezione di Mosaici Minuti, a cura del Reparto Arti Decorative. L’evento sarà introdotto dal direttore Barbara Jatta e da Luca Pesante, responsabile del Reparto. “Il micromosaico è una delle espressioni più sorprendenti dell’ingegno e della sensibilità artistica italiana”, commenta Jatta: “Con questo nuovo allestimento, i Musei Vaticani confermano il loro impegno nella valorizzazione delle arti applicate, restituendo al pubblico uno sguardo rinnovato su una collezione unica al mondo”. Il nuovo progetto espositivo trova sede nella Galleria della Biblioteca, dove le opere sono state collocate all’interno degli originali armadi settecenteschi, arredi storici nati per custodire il sapere, oggi trasformati in scrigni per accogliere l’arte del dettaglio. Il titolo dell’allestimento – “Nostalgia e invenzione” La collezione di Mosaici Minuti dei Musei Vaticani – si ispira alla celebre raccolta di studi di Alvar González-Palacios, per il quale l’arte italiana è “un continuo susseguirsi di nuove ideazioni e di ancestrali rimpianti”. Una definizione che ben si riflette nel micromosaico romano del XVIII secolo, nato tra suggestioni neoclassiche e nuovi linguaggi figurativi. Questa forma d’arte affonda le radici nella Basilica di San Pietro, dove, alla fine del Cinquecento, nacque lo Studio del Mosaico Vaticano, con l’obiettivo di sostituire i dipinti con opere musive più durature. Da quella tradizione monumentale si sviluppa il micromosaico, che fiorì a Roma nel tardo Settecento per diffondersi in brevissimo tempo in tutta Europa e oltre. “La sua diffusione internazionale, favorita dai doni pontifici a diplomatici e sovrani, lo rese un oggetto estremamente ambito”, dichiara Pesante.
Fonte: Agensir