
Giubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
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In occasione del Giubileo, i Musei Vaticani annunciano il completamento del restauro integrale della Sala di Costantino, il più ampio e scenografico degli ambienti affrescati nel complesso delle Stanze di Raffaello. Un progetto decennale – avviato nel marzo 2015 e conclusosi nel dicembre 2024 – che restituisce al pubblico e alla comunità scientifica un capolavoro della pittura rinascimentale, espressione dell’arte di Raffaello, della sua bottega e dei maestri che ne raccolsero l’eredità. La presentazione alla stampa si terrà giovedì prossimo, 26 giugno, alle 8.15, alla presenza di Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Fabrizio Biferali, curatore del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI, Fabio Piacentini e Francesca Persegati del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali Lignei, e Fabio Morresi, responsabile del Gabinetto di Ricerche Scientifiche. La Sala – concepita per ospitare cerimonie solenni e denominata in onore dell’imperatore Costantino, che con l’Editto di Milano (313 d.C.) concesse la libertà di culto ai cristiani – fu decorata in più fasi tra il pontificato di Leone X e quello di Sisto V. Raffaello avviò i lavori, lasciando due straordinarie figure a olio su muro, la Comitas e la Iustitia. La sua bottega – guidata da Giulio Romano e Giovan Francesco Penni – realizzò i monumentali affreschi parietali (Visione della Croce, Battaglia di Ponte Milvio, Battesimo di Costantino, Donazione di Roma). Seguirono poi gli interventi di Sebastiano del Piombo e infine l’ardito e illusionistico Trionfo del cristianesimo sul paganesimo di Tommaso Laureti, completato nel tardo Cinquecento sulla volta. “Oggi – ha dichiarato Jatta – celebriamo non solo un traguardo di conservazione, ma anche una nuova possibilità di lettura critica e visiva di uno dei luoghi simbolo della pittura rinascimentale. La Sala di Costantino torna a essere un atlante figurativo di rara potenza narrativa e simbolica”. Come ha spiegato Fabrizio Biferali, il restauro ha restituito piena leggibilità a tutte le componenti decorative. Il maestro restauratore Fabio Piacentini ha sottolineato come la pulitura abbia riportato alla luce le cromie originali e permesso una nuova comprensione delle fasi esecutive e della stratificazione tecnica dell’opera. Determinante è stato il contributo del Gabinetto di Ricerche Scientifiche, diretto da Fabio Morresi, che ha condotto un’articolata campagna diagnostica con tecnologie d’avanguardia.
Fonte: AgensirGiubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
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