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In occasione dell’odierna Giornata mondiale dell’udito, la Società italiana di neonatologia (Sin) promuove la lettura nelle Terapie intensive neonatali (Tin) per supportare il corretto sviluppo neurologico e sensoriale del neonato. Il claim indicato dall’Oms quest’anno è “Cambiare la mentalità: responsabilizzatevi per rendere la cura dell’orecchio e dell’udito una realtà per tutti!”.
“La nascita prematura ed il ricovero in Tin – spiega Massimo Agosti, presidente Sin – interrompono la funzione di filtro esercitata dal grembo materno ed espongono il neonato ad una eccessiva stimolazione uditiva negativa”. Il neonato, prosegue, “si trova in un periodo di estrema vulnerabilità e per questo promuoviamo la cura del neurosviluppo, personalizzata e centrata sul neonato e sulla sua famiglia, per la neuroprotezione del cervello, non solo attraverso la riduzione dello stress del neonato (mediante il contenimento dell’esposizione al rumore e la protezione del sonno), ma soprattutto incentivando il suo sviluppo e la relazione con i genitori”. Poiché il bimbo appena nato è “sensibile a stimoli sensoriali e affettivi a elevato contatto”, spiega ancora Agosti, “leggere in Tin è terapeutico, per il bambino, ma anche per i genitori!”.
Gli studi che evidenziano l’importanza dell’esposizione al linguaggio diretto al neonato dimostrano, infatti, che l’esposizione alle parole umane in Tin aumenta i vocalizzi già a partire dalla 32ª settimana di gestazione; aumenta la stabilità neurovegetativa neonatale (frequenza cardiaca e respiratoria, livelli di ossigenazione), migliora la tolleranza alimentare e l’ansia parentale. La lettura ad alta voce da parte dei genitori si rivela, quindi, una sicura strategia di intervento multisensoriale in neonatologia ed in Tin consentendo ai nati pretermine di progredire adeguatamente lungo la traiettoria di sviluppo.
Fonte: Agensir