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Solo il 22% dei professionisti dell’intelligenza artificiale nel mondo sono donne, mentre in Europa le donne ricoprono solo il 20% delle posizioni accademiche più elevate in ambito scientifico e ingegneristico: alla luce di questi dati, il Segretario generale del Consiglio d’Europa Alain Berset, guardando al prossimo 8 marzo, lancia un appello perché “la rivoluzione nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia digitale sia anche una rivoluzione per la parità di genere”. E aggiunge: “Insieme, possiamo abbattere le barriere per costruire un futuro in cui le donne e le ragazze siano leader, innovino e facciano progredire il mondo digitale”. “Solo con il pieno contributo delle donne in questi ambiti potremo procedere verso un progresso realmente inclusivo e innovativo per tutti”, scrive ancora Berset secondo cui l’Intelligenza artificiale può contribuire alla parità di genere in ambiti come le disparità di trattamento o i processi decisionali, ma anche nello spezzare il ciclo della violenza di genere. Ma può avvenire anche che acuisca le disparità e rafforzi pregiudizi Per questo il Consiglio d’Europa sta lavorando a due raccomandazioni: una prima riguarda l’uguaglianza e l’intelligenza artificiale, mentre la seconda si concentra sulla violenza contro le donne e le ragazze e la tecnologia.
Fonte: Agensir