
Settimana Santa e Pasqua: su Tv2000 celebrazioni, film e documentari
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“Un discorso di pace e di fraternità e non certamente di odio e, come lo si vorrebbe far intendere, di contrapposizione di popoli. Perciò, nessuna ‘retorica moralmente corrotta e fattualmente scorretta’ come scritto dall’ambasciatore Sideman Yaron, ma parole, quelle dette dall’arcivescovo, mosse dall’insegnamento evangelico di sincera fraternità e del ‘gridare’ la verità”. Lo sottolinea, in un editoriale, Alberto Cavallini, direttore del periodico “Voci e Volti” della diocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo, a proposito dell’accusa di antisemitismo rivolta all’arcivescovo Franco Moscone avanzata dall’Ambasciata israeliana presso la Santa Sede per quanto avrebbe detto al termine di due manifestazioni pro pace svoltesi la prima a Manfredonia, denominata “Il Gargano per Gaza”, patrocinata dai Comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata, S. Giovanni Rotondo, Zapponeta e Peschici, e la seconda a Bari, intitolata “No alla corsa al riarmo – fermare le guerre, tornare all’Onu” organizzata dai Comitati per la Pace di Puglia.
Cavallini precisa che il Gargano e la Rete dei Comitati per la Pace di Puglia “hanno voluto – è la voce di mons. Franco Moscone – portare il loro aiuto, pensiero e cuore ai fratelli e alle sorelle martoriati della Palestina che è la terra di Gesù, che è la terra di Maria, che è la terra della pace perché lì è nato il Salvatore”. L’arcivescovo ha spiegato che “non è il riarmo la via per giungere alla pace, ma è esattamente l’opposto, è il disarmo”. E ha aggiunto: “La nostra arma è il Vangelo, la nostra arma, come diceva Padre Pio, è la recita del Rosario. I Gruppi queste ‘due armi’ le sanno e devono saperle usare bene, e se le usano bene, collaborano alla Pace nel mondo e alla pace oggi”.
Cavallini definisce “inaccettabile” la messa sotto accusa dell’arcivescovo Moscone “per aver difeso i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, aver condannato comportamenti disumani ed efferati che si perpetuano sotto gli occhi inermi del mondo ed aver difeso la pace, condannato il riarmo e doverosamente implorato di garantire i sacrosanti diritti umani nei Territori palestinesi occupati”.
Il direttore di “Voci e Volti” ricorda, infine, che “alta e ferma è stata la risposta di condanna di simili accuse rivolte al nostro arcivescovo da parte sia degli amministratori garganici sia delle oltre cento associazioni della Rete dei Comitati per la Pace di Puglia” e che mons. “Franco Moscone nei suoi due interventi finali alle manifestazioni di Manfredonia e di Bari ha ribadito che l’antisemitismo è un problema serissimo”.
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