Avvenire di Calabria

Padre Castrillo, a 70 anni dalla morte il suo esempio rivive tra Foggia e San Marco Argentano

Nato nel 1904 e appartenente all'Ordine dei Frati Minori, padre Castrillo ha lasciato un'impronta profonda nel suo apostolato

di Davide Imeneo

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La sua vita fu un'instancabile dedizione ai più deboli e sofferenti, un amore per il prossimo che lo ha portato, il 16 giugno 2017, al riconoscimento delle sue virtù eroiche da parte di papa Francesco, che lo ha dichiarato Venerabile

Oggi, 16 ottobre, ricorre il 70° anniversario della morte del Venerabile monsignor Agostino Ernesto Castrillo, vescovo francescano la cui memoria è più che mai viva nelle comunità che lo hanno conosciuto e amato. Le diocesi di San Marco Argentano-Scalea, dove fu pastore, e di Foggia-Bovino, dove fu primo parroco della parrocchia di Gesù e Maria, celebrano in questa giornata la ricorrenza, ricordando una figura esemplare per fede e carità.



Nato nel 1904 e appartenente all'Ordine dei Frati Minori, padre Castrillo ha lasciato un'impronta profonda nel suo apostolato. Nominato vescovo di San Marco Argentano e Bisignano, guidò la diocesi con una visione ispirata dallo Spirito Santo, unendo prudenza e apertura culturale, con una particolare attenzione alla formazione dei giovani. La sua vita fu un'instancabile dedizione ai più deboli e sofferenti, un amore per il prossimo che lo ha portato, il 16 giugno 2017, al riconoscimento delle sue virtù eroiche da parte di papa Francesco, che lo ha dichiarato Venerabile.

La sua figura, oggi, appare di straordinaria attualità. Lo sottolinea il vaticanista dell'Agenzia LaPresse, Antonio Modaffari, autore del libro Una traccia indelebile a San Marco Argentano: il venerabile monsignor Agostino Ernesto Castrillo per i tipi della Editoriale Progetto 2000. «Il ricordo del Venerabile monsignor Agostino Castrillo, quest'anno, assume un rilievo speciale. Sono infatti trascorsi 70 anni da quel 16 ottobre del 1955 giorno in cui salì in cielo», afferma Modaffari. «La figura di monsignor Castrillo non può non richiamare la 'Dilexi te', esortazione apostolica firmata in questi giorni da papa Leone XIV che mette al centro i poveri. Uno dei motivi della vita del Venerabile, infatti, fu il donare tutto se stesso. Non teneva nulla per sé, pensava prima agli altri e, soprattutto ai più bisognosi, a chi non aveva nulla. Monsignor Castrillo rappresenta un fulgido esempio di carità, di amore verso il prossimo. Un amore che affonda le radici nel suo essere francescano, figlio di Francesco di Assisi. Un legame a cui teneva tanto visto che, anche da vescovo, indossava l'abito cenerino».

Le celebrazioni in suo onore uniranno idealmente la Puglia e la Calabria. Nell'arcidiocesi di Foggia-Bovino, il ricordo è iniziato ieri sera, 15 ottobre, con una veglia di preghiera presieduta dal ministro provinciale fra Nicola Violante. Il culmine sarà questa sera, alle 18.30, con la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo, monsignor Giorgio Ferretti.


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A San Marco Argentano, nella chiesa Cattedrale San Nicola di Myra, le commemorazioni sono iniziate lunedì 13 ottobre con un triduo di preghiera. Oggi, nel giorno dell'anniversario, il programma prevede alle 17.30 la recita del Santo Rosario e, a seguire, alle 18, la solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giacomo Cirulli, vescovo di Teano-Calvi. La liturgia sarà animata dal coro polifonico Jubilate Deo, per rendere omaggio a un pastore che, anche nella malattia, non smise mai di pregare e soffrire per il suo gregge.

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