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La vita ha bisogno di una “smobilitazione continua”. Ne è convinto padre Roberto Pasolini, predicatore della Casa Pontificia, nella meditazione mattutina in Aula Paolo VI per gli esercizi spirituali della Curia Romana. “Rinascere dall’alto”, ha spiegato, significa “rigenerare le radici della nostra vita: non cancellare eventi o gesti che potrebbero non essere appropriati, ma rinnovare profondamente il nostro modo di vedere le cose e quindi di vivere”. Questo rinnovamento, ha spiegato il religioso, “è opera di Dio ed evento dello Spirito: non bisogna temerlo, perché è qualcosa che ci sta davanti, non dietro”. Noi, invece, “viviamo più di nostalgia che di rinnovamenti. Ma è un’illusione: il cambiamento non sta mai alle spalle, sta davanti ed è gestito da Dio e dallo Spirito. Abbiamo paura di abbandonarci a movimenti futuri che non dipendono dal nostro controllo”. “Quanta fatica stiamo facendo, come Chiesa, in questo cambiamento d’epoca!”, ha esclamato Pasolini. “Quanta fatica ad accettare che non sia né una colpa né una sconfitta, ma un luogo nuovo dove Dio ci chiede di abbandonarci alla sua volontà”. “La smobilitazione è molto difficile, eppure la vita ha bisogno di questo”, la tesi del predicatore della Casa Pontificia, che ha citato Simone Weil: “Quando noi diciamo ‘Padre nostro’ dovremmo credere che il futuro sia vergine e intatto. Altrimenti non stiamo pregando Dio, se non crediamo che il domani sia un mondo perfetto, in cui non manca nulla”. “Dovremmo azzerare tutte le nostalgie quando preghiamo il Dio vero”, l’invito sulla scorta del valore della verginità di Maria, che “ci insegna a credere nel futuro, a credere che il futuro sia nelle mani di Dio: non in quello che noi abbiamo saputo fare per noi, ma in quello che lui saprà fare per noi e per tutti”.
Fonte: Agensir