Avvenire di Calabria

Papa al Gemelli: p. Trani (cappellano Regina Coeli) al Sir, “per i detenuti Francesco è un faro. Tutti, anche i non cristiani, gli sono vicini”

di Redazione Web

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Domenica anche nel carcere di Regina Coeli a Roma si è elevata una preghiera per la salute di Papa Francesco. “Durante la messa e nei momenti di preghiera c’è stata un’intenzione per la guarigione di Papa Francesco – dice al Sir il cappellano, padre Vittorio Trani -, ma anche in tutti i momenti formativi e di preghiera che si svolgono normalmente preghiamo per Papa Francesco”. La notizia dell’aggravamento delle sue condizioni di salute, sabato scorso, ha toccato i detenuti: “Per loro – spiega padre Vittorio – il Papa è il faro, la stella che si occupa di loro sempre, per questo lo sentono come una figura vicina, attenta ai loro problemi e anche capace di far sentire la loro voce, facendola sua, a tutti. Il Papa non è solo una figura a cui guardano, ma a lui si sentono molto vicini, quindi sono molto dispiaciuti per Francesco. C’è da parte dei detenuti una partecipazione molto forte alla sua sofferenza, anche tra quelli che non sono di fede cattolica, perché percepiscono che in tutto il panorama di personalità che ci sono intorno a loro, solo il Papa volge lo sguardo verso il mondo dove loro vivono ed è una voce importantissima per loro. Perciò, i detenuti stanno pregando perché è un momento di sofferenza che li tocca, come se Francesco fosse un papà di famiglia per loro”. Per questo da Regina Coeli “si alza una preghiera corale per la salute di Papa Francesco. Noi stiamo sollecitando anche la dimensione della preghiera personale quotidiana nella quale mettere l’intenzione per il Pontefice che in questo momento sta vivendo la prova e la sofferenza. Il Papa lo sentono vicino e quindi in questo momento pensano a lui e pregano per lui, in un abbraccio di preghiera e vicinanza”.

Fonte: Agensir

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