Avvenire di Calabria

Papa Francesco: alla Fabbrica di San Pietro, “tutti devono sentirsi accolti in questa grande casa”, no a “effetti speciali”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“Governare la tecnica, ricordando che i suoi prodotti sono buoni non solo quando funzionano bene, ma anzitutto quando ci aiutano a crescere”. Lo ha chiesto il Papa alla delegazione di tecnici e partners della Fabbrica di San Pietro, ricevuti oggi in udienza. “Questo principio vale a maggior ragione per la Basilica di San Pietro e per i diversi interventi che essa richiede, affinché sia per tutti i visitatori luogo vivo di fede e di storia, dimora ospitale, tempio d’incontro con Dio e con i fratelli che giungono a Roma da ogni parte del mondo”, ha spiegato Francesco, secondo il quale “tutti, proprio tutti devono sentirsi accolti in questa grande casa: chi ha fede e chi cerca la fede; chi viene per contemplare le tante bellezze artistiche di Roma e chi vuole decifrarne i codici culturali”. “Il nucleo originario della Basilica è la tomba di Pietro, il discepolo che il Signore Gesù ha eletto come primo tra gli Apostoli, affidandogli le chiavi del Regno dei ciel”, ha ricordato il Papa: “Lo testimoniano le enormi iscrizioni greche e latine che dall’alto accompagnano i fedeli all’altare della Cattedra. I lavori in progetto dovranno avere lo stesso scopo: accompagnare gli uomini e le donne di oggi; sostenere il loro cammino di discepoli, sull’esempio di Simon Pietro”. “Incoraggio l’impegno della Fabbrica e dei suoi collaboratori nell’adozione di tecnologie che favoriscano non solo una partecipazione interattiva delle persone, ma soprattutto la loro consapevolezza del luogo sacro, che è spazio di meditazione”, il primo imperativo di Francesco, che ha raccomandato inoltre “lo sguardo della fede, per usare gli strumenti all’avanguardia con stile missionario, non turistico, senza cercare l’attrattiva di effetti speciali, bensì investendo in nuovi mezzi per raccontare la fede della Chiesa e la cultura che essa ha plasmato”. Infine, il tatto del pellegrino: “nel corso dei secoli, l’arte scultorea, pittorica e architettonica sono state messe a servizio del popolo di Dio utilizzando le migliori tecnologie del tempo. I nostri predecessori hanno operato meravigliosamente! Ogni nuovo progetto sia in continuità col medesimo intento pastorale”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: