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“Indirizzare e verificare le attività, la programmazione e la progettualità della Pul, dal punto di vista accademico, scientifico e didattico, nonché la sua gestione amministrativa, economica e finanziaria”. Questo il compito del Consiglio Superiore di Coordinamento della Pontificia Università Lateranense (Pul), già previsto dallo statuto della Pul e del quale Francesco ha nominato oggi i membri, allargandolo ad esperti laici per “un più diretto collegamento tra l’Università del Vescovo di Roma, la quale per sua natura ha un particolare legame con la Santa Sede, e i diversi organi della Curia Romana che, a vario titolo e in base alle loro competenze, concorrono al perseguimento dei fini istituzionali dell’Ateneo”. A tal fine – si legge nel regolamento, approvato dal Santo Padre il 1°marzo – il Consiglio “predispone piani di sviluppo e valuta l’andamento delle attività della Pul, elabora linee guida, modelli e procedure per la pianificazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e materiali della Pul, esamina il budget di previsione e il bilancio consuntivo della Pul, nonché gli atti di straordinaria amministrazione, da sottoporre all’approvazione della Segreteria per l’Economia della Santa Sede”. Il Consiglio è composto dal rettore magnifico, dal pro-rettore, dal direttore gestionale e dal Segretario Generale della Pul e da un numero – compreso da 5 a 10 – di esperti nominati dal Santo Padre. Attualmente i membri del Consiglio sono: mons. Alfonso V. Amarante, rettore magnifico Pul; mons. Riccardo Ferri, pro-rettore Pul; Sabrina Di Maio, direttore gestionale Pul; Immacolata Incocciati, segretario generale Pul; mons. Roberto Campisi, assessore per gli Affari Generali, Segreteria di Stato; Luis Herrera Tejedor, direttore della Direzione per le Risorse Umane della Santa Sede, Segreteria per l’Economia; Paolo Nusiner, direttore della Direzione per gli Affari Generali del Dicastero per la Comunicazione e direttore amministrativo dell’Università Cattolica; Stefano Fralleoni, dirigente dell’Area Servizi e del Controllo Gestione dell’Apsa; Aldo Fumagalli, presidente di Beldofin s.r.l. e amministratore delegato di Albe Finanziaria; Giacomo Ghisani, direttore del Segretariato per le Partecipate, gli Affari Generali e Giuridici della Diocesi di Cremona; Mimmo Muolo, vaticanista e vice caporedattore del quotidiano Avvenire.
A partire dalla scorsa estate – si legge in una nota – il Consiglio sta focalizzando il proprio lavoro su tre fronti: “Elaborare un piano industriale che tenga conto della mission propria della Pul, che è quella di offrire un valore educativo cristiano declinato secondo il suo carattere peculiare di ‘Università del Vescovo di Roma’, radicata nel carisma petrino e perciò aperta a una visione ‘romana’ e ‘cattolica’ (cioè universale, internazionale e comunionale)”. Per fare questo, è” necessario definire e illustrare le intenzioni strategiche e le previsioni di sviluppo della dirigenza o management relative alle strategie competitive della Pul, le azioni atte a realizzare, l’evoluzione delle leve gestionali per attuare la strategia di crescita) e dei risultati attesi. Solo così si potrà rinnovare e potenziare l’attuale modello universitario, facendolo crescere e rendendolo efficace per il futuro”. In secondo luogo, per i membri del Consiglio occorre “individuare strategie di comunicazione per promuovere e diffondere la missione della Pul a servizio della Santa Sede”: strategie rivolte sia a chi lavora e vive nella Pul (docenti, studenti, personale non docente, i quali formano insieme un corpo che si contraddistingue per il suo legame peculiare con la Santa Sede), sia i potenziali fruitori relativamente ai servizi accademici di formazione, studio, analisi e ricerca che essa fornisce (alunni degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado, diocesi, istituti religiosi, dicasteri vaticani, operatori del terzo settore)”. Di qui la necessità di “creare una rete di potenziali partnership entrando in relazione con gli stakeholder della Pul, interessati alla sua missione e capaci di influire sulle sue attività, in modo che ci sia un ritorno per la stessa mission della Pul”. Il terzo fronte di impegno del Consiglio consiste nel “pianificare strategie di fundraising ossia raccolta fondi e donazioni, precisando tempistiche e risorse e organizzando eventi, comunicazioni e relazioni con i donatori.”, attraverso “un piano triennale che preveda l’identificazione di possibili donatori/contributori in Italia e all’estero, sviluppando con essi un dialogo che evidenzi la missione della Pul quale ente della Santa Sede a servizio del ministero petrino, e sviluppare progetti che stimolino i loro interessi e li coinvolgano nelle attività”. La comunità studentesca dell’Università Lateranense, fondata nel 1773, ha raggiunto nel 2023-2024 le 1137 unità. La maggior parte degli studenti risulta provenire dal continente europeo (657), seguono, in ordine di grandezza, l’Africa (180), l’Asia (169) e le Americhe (130). Il corpo studentesco è composto da laici (421), da ecclesiastici (347), religiosi (290) e seminaristi (79).
Fonte: Agensir