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“Il diavolo è colui che separa, il divisore, mentre Gesù è colui che unisce Dio e uomo, il mediatore”. Lo scrive il Papa nel testo preparato per l’omelia della messa per il Giubileo del volontariato, letto dal card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, che la presiede in piazza San Pietro, mentre il Santo Padre trascorre la ventiquattresima giornata di degenza al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale. “Anche noi veniamo tentati nella relazione con Dio”, scrive Francesco a proposito delle tentazioni di Gesù nel deserto: “Il diavolo, infatti, sibila alle nostre orecchie che Dio non è davvero nostro Padre; che in realtà ci ha abbandonati. Satana mira a convincerci che per gli affamati non c’è pane, tanto meno dalle pietre, né gli angeli ci soccorrono nelle disgrazie. Semmai, il mondo sta in mano a potenze malvagie, che schiacciano i popoli con l’arroganza dei loro calcoli e la violenza della guerra”. Ma proprio mentre il demonio “vorrebbe far credere che il Signore è lontano da noi, portandoci alla disperazione, Dio viene ancora più vicino a noi, dando la sua vita per la redenzione del mondo”: “Gesù, il Cristo di Dio, vince il male. Egli respinge il diavolo, che tuttavia tornerà a tentarlo” sul Golgota. Nel deserto, cioè, “il tentatore viene sconfitto, ma la vittoria di Cristo non è ancora definitiva: lo sarà nella sua Pasqua di morte e risurrezione”.
Fonte: Agensir