Diocesi: Termoli-Larino, aperto l’ottobre missionario
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“Carissimi missionari e missionarie, gustate e vedete il dono che siete, la bellezza di donarvi interamente a Cristo che vi ha chiamati a testimoniare il suo amore proprio qui in Mongolia. Continuate a farlo coltivando la comunione”. Lo ha detto Papa Francesco, nel suo discorso nella cattedrale di Ulaanbaatar, durante il suo viaggio apostolico in Mongolia. “Realizzatelo nella semplicità di una vita sobria, a imitazione del Signore, entrato a Gerusalemme a dorso di mulo e spogliato persino delle vesti sulla croce. Siate sempre vicini alla gente – come Dio è vicino e compassionevole – prendendovene cura personalmente, imparando la lingua, rispettando e amando la loro cultura, non lasciandovi tentare da sicurezze mondane, ma rimanendo saldi nel Vangelo attraverso un’esemplare rettitudine di vita spirituale e morale. Semplicità e vicinanza, dunque, senza stancarvi di portare a Gesù i volti e le storie che incontrate, i problemi e le preoccupazioni, spendendo tempo nella preghiera quotidiana, che vi permette di stare in piedi nelle fatiche del servizio e di attingere al ‘Dio di ogni consolazione’ (2 Cor 1,3) la speranza da riversare nei cuori di quanti soffrono”.
“Vicini al Signore si rafforza infatti in noi una certezza, come ci rivela sempre il Salmo 34: ‘Nulla manca a coloro che lo temono. […] a chi cerca il Signore non manca alcun bene’ (vv. 10-11). Certo, gli squilibri e le contraddizioni della vita riguardano anche i credenti, e gli evangelizzatori non vengono esonerati da quel carico d’inquietudine che appartiene alla condizione umana: il salmista non ha timore di parlare di malizia e di malfattori, ma ricorda che il Signore, davanti al grido degli umili, ‘li libera da tutte le loro angosce’, perché ‘è vicino a chi ha il cuore spezzato’ e ‘salva gli spiriti affranti’ (vv. 18-19). Per questo, la Chiesa si presenta al mondo come voce solidale con tutti i poveri e i bisognosi, non tace di fronte alle ingiustizie e con mitezza s’impegna a promuovere la dignità di ogni essere umano”.
Bergoglio ha sottolineato: “Carissimi, in questo cammino di discepoli-missionari avete un sostegno sicuro: la nostra Madre celeste, che – mi è piaciuto tanto scoprirlo! – ha voluto darvi un segno tangibile della sua presenza discreta e premurosa lasciando che si trovasse una sua effigie in una discarica. Nel luogo dei rifiuti è comparsa questa bella statua dell’Immacolata: lei, senza macchia, immune dal peccato, ha voluto farsi così vicina da essere confusa con gli scarti della società, così che dallo sporco della spazzatura è emersa la purezza della Santa Madre di Dio, la Madre del Cielo. Ho saputo dell’interessante tradizione mongola della suun dalai ijii, la mamma dal cuore grande come un oceano di latte. Se, nella narrazione della storia segreta dei mongoli, una luce discesa attraverso l’apertura superiore della ger feconda la mitica regina Alungoo, voi potete contemplare nella maternità della Vergine Maria l’azione della luce divina che dall’alto accompagna ogni giorno i passi della vostra Chiesa”. “Alzando lo sguardo a Maria, siate dunque rinfrancati, vedendo che la piccolezza non è un problema, ma una risorsa. Sì, Dio ama la piccolezza e ama compiere grandi cose attraverso la piccolezza, come Maria testimonia (cfr Lc 1,48-49). Fratelli, sorelle, non abbiate paura dei numeri esigui, dei successi che tardano, della rilevanza che non appare. Non è questa la strada di Dio. Guardiamo a Maria, che nella sua piccolezza è più vasta del cielo, perché ha ospitato in sé Colui che i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere (cfr 1 Re 8,27). Affidiamoci a lei, nostra madre, chiedendo uno zelo rinnovato, un amore ardente che non si stanca di testimoniare il Vangelo con gioia”.
Infine: “Andate avanti, coraggiosi, e non stancatevi di andare avanti: Dio vi ama, Lui vi ha scelti e crede in voi. Io sono con voi e con tutto il cuore vi dico: grazie. Grazie per la vostra testimonianza, grazie per le vostre vite spese per il Vangelo. Continuate così, costanti nella preghiera e creativi nella carità, saldi nella comunione, gioiosi e miti in tutto e con tutti. Vi benedico e vi ricordo. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me”.
Fonte: Agensir
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