Avvenire di Calabria

Papa in Mongolia: Incontro ecumenico e interreligioso, “i nostri sforzi comuni per dialogare e costruire un mondo migliore non sono vani”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Nelle parole di Papa Francesco, nell’Incontro ecumenico e interreligioso svoltosi oggi presso l’Hun Theatre di Ulaanbaatar, in Mongolia, anche la forte rassicurazione che “la Chiesa cattolica vuole camminare così, credendo fermamente nel dialogo ecumenico, interreligioso e culturale. La sua fede si fonda sull’eterno dialogo tra Dio e l’umanità, incarnatosi nella persona di Gesù Cristo”, mettendo a disposizione “il tesoro che ha ricevuto ad ogni persona e cultura, rimanendo in atteggiamento di apertura e ascolto di quanto le altre tradizioni religiose hanno da offrire”.

Poi, ancora una volta, il Pontefice è tornato sull’importanza del dialogo che “non è antitetico all’annuncio, non appiattisce le differenze, ma aiuta a comprenderle”, esortando i presenti a vivere un “un cammino condiviso, che non possiamo percorrere se non insieme, dimorando sotto il medesimo cielo che ci avvolge e ci illumina”. Infine, anche in questa sede, Francesco ha rievocato in qualche modo quello “sperare insieme” (motto del suo 43° viaggio apostolico), sottolineando che “il nostro trovarci qui oggi è segno che sperare è possibile” anche se, evidenzia, “in un mondo lacerato da lotte e discordie, ciò potrebbe sembrare utopico; eppure, le imprese più grandi iniziano nel nascondimento, con dimensioni quasi impercettibili”.

Il Papa ha quindi concluso il suo intervento ricordando ai rappresentanti religiosi “che i nostri sforzi comuni per dialogare e costruire un mondo migliore non sono vani. Le preghiere che eleviamo al cielo e la fraternità che viviamo in terra – ha concluso – nutrano la speranza; siano la testimonianza semplice e credibile della nostra religiosità, del camminare insieme con lo sguardo rivolto verso l’alto, dell’abitare il mondo in armonia, come pellegrini chiamati a custodire l’atmosfera di casa, per tutti”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati