Avvenire di Calabria

Parlamento Ue: 80 anni dalla fine della guerra mondiale. I reduci: difendere la pace, tutelare la democrazia

di Redazione Web

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(Strasburgo) Nella seduta dell’Europarlamento che ricorda la fine della guerra mondiale Roberta Metsola dichiara: “I nomi che adornano queste stanze e questi corridoi – Schuman e Adenaeur, Spaak e De Gasperi, Churchill e Monnet – erano uomini che avevano vissuto la guerra. Che avevano seppellito fratelli, perso amici e visto città bruciare. Eppure, scelsero la riconciliazione anziché la vendetta. Scelsero di credere che gli ex nemici potessero diventare alleati. Quella cooperazione non era una debolezza, ma una necessità. Dal loro coraggio nacque una nuova Europa. Un’Europa che rigettò il veleno del passato e osò costruire la pace. Ed è grazie a loro che oggi siamo qui – in un Parlamento di nazioni, di ex nemici diventati amici, uniti da una promessa comune: mai più”. Metsola dedica poi un ampio passaggio alla visita al Parlamento europeo del presidente Usa Ronald Reagan, che espresse profonda ammirazione per l’Europa. “Le sue parole non erano solo un riconoscimento di quanta strada l’Europa avesse percorso, ma un invito – dice Metsola – a proteggere ciò che avevamo costruito. Abbiamo un profondo debito nei confronti degli uomini e delle donne che hanno reso possibile quella pace. E alcuni di loro sono con noi oggi. È per me il più profondo onore dare il benvenuto a tre uomini straordinari che hanno vissuto quella guerra e ne portano ancora il ricordo: Robert Chot, Janusz Komorowski e Janusz Maksymowicz”. A questo punto gli eurodeputati si alzano in piedi e tributano un lungo applauso ai tre anziani ospiti. La presidente riprende: “A voi, e a tutti coloro che non sono qui oggi, diciamo semplicemente: grazie. Il vostro coraggio ha illuminato l’ora più buia dell’Europa. Avete rischiato la vostra vita affinché noi potessimo vivere la nostra. Avete scelto di resistere. Avete scelto di sperare. E non dimenticheremo mai”. Infine: “Sono passati ottant’anni. Ma la storia non è finita. Ancora una volta, la guerra è tornata in Europa. Ancora una volta, le città vengono bombardate. I civili attaccati. Le famiglie distrutte. Il popolo ucraino sta lottando non solo per la propria terra, ma per la libertà, per la sovranità, per la democrazia. Proprio come un tempo fecero i nostri genitori e i nostri nonni. Questo Parlamento sarà sempre al fianco di coloro che cercano la pace, contro coloro che la distruggono. Per la libertà e contro la tirannia. Il compito che ci attende oggi è lo stesso di allora: onorare la memoria. Proteggere la democrazia. Preservare la pace. Una pace giusta, reale e duratura”. Al termine dell’intervento di Metsola prende la parola Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo. Seguono tre brevi e toccanti e applaudite testimonianze dei tre reduci ospiti dell’Assemblea, tra ricordi e inviti alla pace. “Siamo testimoni della storia. La libertà non è data per sempre. Bisogna curarla e proteggerla sempre”. “I valori per i quali abbiamo combattuto restano vivi in Europa”. “La comunità delle nazioni è la nostra forza. Riponiamo in voi, o giovani europei, la nostra speranza, che il futuro che costruirete si fondi sugli stessi valori per i quali abbiamo combattuto e ai quali siamo rimasti fedeli fino ad oggi”. Al termine della cerimonia, con l’emiciclo finalmente pieno in ogni posto, risuona l’Inno europeo.

Fonte: Agensir

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