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Secondo Abdullah di Giordania, intervenuto oggi a Strasburgo, “ci troviamo a un altro bivio decisivo della nostra storia, un bivio che richiede una scelta: potere o principi, stato di diritto o legge del più forte, declino o rinnovamento. E non si tratta solo di Gaza. È una lotta per capire chi siamo come comunità globale. Ora e in futuro”. In questo senso “la leadership dell’Europa sarà fondamentale nella scelta della strada giusta. E potete contare sulla Giordania come vostro partner incrollabile”. Quindi il Re ha precisato: “Ci sono due aree essenziali su cui agire. In primo luogo, il sostegno allo sviluppo, perché un Medio Oriente fiorente crea opportunità a vantaggio di tutti… In secondo luogo, serve un’azione forte e coordinata per garantire la sicurezza globale. La nostra sicurezza reciproca non sarà garantita finché la nostra comunità globale non agirà, non solo per porre fine alla guerra triennale in Ucraina, ma anche al focolaio più lungo e distruttivo del mondo, il conflitto palestinese-israeliano durato ottant’anni. Perché, amici miei, i palestinesi, come tutti i popoli, meritano il diritto alla libertà, alla sovranità e, sì, a una entità statale”. L’oratore ha insistito: “Ciò che sta accadendo oggi a Gaza si fa beffa del diritto internazionale, gli standard morali e i nostri valori comuni. E stiamo assistendo a una trasgressione dopo l’altra in Cisgiordania, con la situazione che peggiora di giorno in giorno. Se la nostra comunità globale non agisce con decisione, diventiamo complici della riscrittura del significato dell’essere umani. Perché se i bulldozer israeliani continuano a demolire illegalmente case, uliveti e infrastrutture palestinesi, allo stesso modo abbatteranno i confini che definiscono la condotta morale. E ora, con l’espansione dell’offensiva israeliana fino a includere l’Iran, non si può dire dove finiranno i confini di questo campo di battaglia. Questa, amici miei, è una minaccia per le persone di tutto il mondo”.
In definitiva, “questo conflitto deve finire. E l’unica soluzione praticabile è quella fondata su una pace giusta, sul diritto internazionale e sul riconoscimento reciproco. La strada verso la versione migliore di noi stessi non può essere tracciata solo da progressi tecnologici, scoperte scientifiche o trionfi politici. È forgiata dalle scelte che facciamo, ogni giorno, come individui e come leader”.
Fonte: Agensir