Avvenire di Calabria

Parlamento Ue: presentato il piano per l’eliminazione del gas russo. Jorgensen (Commissione), “meno soldi alla Russia, più sicurezza in Europa”

di Redazione Web

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Strasburgo – L’Unione europea si avvia verso una svolta storica: la proposta legislativa presentata dalla Commissione prevede la cessazione graduale e coordinata delle importazioni di gas e petrolio dalla Russia entro la fine del 2027, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza energetica e l’indipendenza dell’Europa. “Le nostre dipendenze energetiche hanno fatto male all’Europa e aiutato la Russia, ma non sarà più così”, assicura il commissario all’Energia, Dan Jorgensen suggerendo poi la ricetta: “Il principio sarà ‘less is more’: meno energia dalla Russia, più sicurezza in Europa. Meno fondi ai combustibili fossili, più investimenti nelle energie verdi”. La proposta presentata al Parlamento europeo di Strasburgo introduce un divieto graduale: dal 2026 saranno vietati i nuovi contratti di importazione di gas russo, mentre i contratti già esistenti saranno eliminati progressivamente fino alla cessazione totale entro e non oltre il 2027. Per evitare che divieto possa essere aggirato, sarà implementato un sistema di monitoraggio che traccerà “l’origine, il fornitore e le modalità di consegna del gas”, sottolinea Jorgensen, in modo da consentire alla Commissione di poter contare su “un quadro completo e strumenti efficaci di controllo”. La transizione sarà gestita in modo coordinato con gli Stati membri attraverso quelli che il commissario definisce “piani nazionali di diversificazione e misure per limitare rischi e oneri sulle imprese europee”. Jorgensen mette in evidenza che per approvare il regolamento sarà necessaria la maggioranza qualificata in Consiglio, pertanto “nessuno può mettere il veto e chi non rispetterà gli obblighi andrà incontro a conseguenze giuridiche”. E su una possibile disobbedienza premeditata da parte dell’Ungheria, risponde: “Stiamo facendo tutto il possibile per porre rimedio agli aspetti di influenze negative, ma penso sia nell’interesse di tutti i governi europei fare in modo che la popolazione abbia accesso a energia pulita e prezzo ragionevole”. Il rappresentante dell’esecutivo Ue ha assicurato che la transizione non comporterà aumenti dei prezzi o problemi di approvvigionamento, confermando di essere al lavoro (pur senza avere “tempi precisi”) per ridurre la dipendenza anche dall’energia nucleare russa: “Mosca ha ricattato gli Stati dell’Ue, non è un partner commerciale affidabile, ecco perché i divieni resisteranno anche quando si sarà raggiunta la pace”.

Fonte: Agensir

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