
Diocesi: Savona-Noli, parte il corso “Educare al rispetto per la persona” promosso dalla Pastorale scolastica
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Una delle prime discussioni nell’agenda degli eurodeputati riuniti in seduta plenaria a Strasburgo riguarda il costo umano della guerra di aggressione della Russia a danno dell’Ucraina, con un focus specifico sulla situazione dei prigionieri di guerra e dei civili detenuti illegalmente. Il primo a prendere la parola ieri sera è Adal Szlapka (nella foto), rappresentante del Consiglio Ue: “La Russia commette crimini di guerra e contro l’umanità con l’esecuzione di prigionieri di guerra ucraini e sottomettendo civili o altri prigionieri a torture e trattamenti disumani. Siamo stati chiari, nessun crimine può rimanere impunito e il diritto umanitario internazionale deve prevalere”. Il ministro polacco sferra un attacco diretto alla Russia dicendo che “non vuole la pace, anzi sta creando un’escalation del conflitto invece di concentrarsi sulle discussioni di pace”, elencando poi i desiderata dell’Ue: “Una pace duratura, onnicomprensiva e giusta, basata sulla carta europea e sul diritto internazionale per un cessate il fuoco incondizionato”. Nei giorni scorsi la Commissione ha annunciato il diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia: Marta Kos, membro dell’esecutivo Ue con delega all’allargamento e la politica di vicinato, dal centro dell’Emiciclo riavvolge il nastro della ratifica da parte di Kiev dello Statuto di Roma, che consente all’Ucraina di riconoscere ufficialmente la giurisdizione della Corte penale internazionale. “Sosteniamo molte iniziative non governative dell’Ucraina, come ad esempio la documentazione sul campo delle atrocità, la raccolta di testimonianze e il sostegno ai civili trattenuti illegalmente dalla Russia”. Mentre sul piano umanitario, Kos aggiunge: “La guerra ha lasciato l’Ucraina con una forza lavoro impoverita e un’economia messa alla prova e questo ha una ripercussione sulla capacità del Paese di ricostruire. Il prossimo mese mi recherò alla conferenza per l’Ucraina a Roma e si discuterà anche degli aspetti umani della ricostruzione di questo Paese. Perché dietro ogni scuola distrutta, ogni ospedale rovinato, ogni villaggio vuoto c’è una vita che è stata interrotta ed è nostra responsabilità aiutare a ripristinare il futuro che queste persone sono state costrette a mettere in pausa”.
Fonte: Agensir
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