Avvenire di Calabria

Perù: Lima, presentato libro postumo del teologo Gutiérrez, “Vivere e pensare il Dio dei poveri”. Card. Castillo, “ci aiuta a ripensare la pastorale nel contesto di crisi generalizzata”

di Redazione Web

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Presentato a Lima il libro postumo di padre Gustavo Gutiérrez, il teologo “padre” dell’opzione preferenziale per i poveri, deceduto lo scorso ottobre. All’evento, tenutosi presso la Pontificia Università Cattolica del Perù, hanno partecipato illustri autorità ecclesiastiche, accademiche e amici intimi del sacerdote domenicano. “Vivir y pensar el Dios de los pobres” (“Vivere e pensare il Dio dei poveri”) è lo sviluppo di tutto ciò che Gustavo Gutiérrez ha scritto nel corso di decenni, il risultato della sua spiritualità incarnata. Così lo ha definito Leo Guardado, curatore del libro. La sua pubblicazione, afferma, è l’adempimento di una promessa fatta al padre della teologia della liberazione: “L’ultimo libro di Gustavo rappresenta la sua preghiera e il suo dialogo con Dio e l’umanità, affinché ricordiamo dove siamo stati e sappiamo come vivere il tempo che ci è dato tra sfide antiche e nuove”, ha dichiarato.
Guardado ha ricordato lo scopo centrale di quest’opera postuma: usare i nostri doni intellettuali al servizio di un mondo ferito. “Vivere e pensare al Dio dei poveri ci invita a contemplare il nostro incontro con Dio. La profondità teologica di padre Gustavo è correlata alla profondità dell’immersione nella vita, nella realtà storica e nella realtà della vita minacciata dei poveri, che chiedono una risposta”, ha osservato.
Nel suo intervento, l’arcivescovo di Lima, il card. Carlos Castillo, ha sottolineato il contributo umano e teologico di padre Gutiérrez alla vita della Chiesa: “La sua pastorale liberatrice e la sua teologia generatrice hanno sempre presente i poveri come soggetti dell’evangelizzazione”. L’opera di Gustavo Gutiérrez “si colloca nella scelta di predilezione di Gesù, ritrovandola nei nuovi contesti. Egli sostiene che non si tratta di un fatto passeggero, ma di un fatto fondamentale, solido, che acquista maggiore rilevanza di fronte alla crescente presenza dei poveri nel nostro continente e nel mondo”. Di fronte alle diverse sfide del mondo moderno, come l’intelligenza artificiale o la sostenibilità del pianeta, l’arcivescovo di Lima ha ribadito che è necessario “ripensare la pastorale liberatrice nel nuovo contesto di crisi generalizzata e di grido umano dei poveri”.

Fonte: Agensir

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