Reggio Calabria – Bova, tre nuove nomine dell’arcivescovo Fortunato Morrone
Le nomine entrano in vigore da oggi, i sacerdoti interessati sono Don Antonino Vinci, Don
Si è concluso con grande partecipazione il percorso “La Comunità che vorrei”, un ciclo di incontri organizzato nell’ambito della redazione del nuovo Piano di Zona di Reggio Calabria.
Gli incontri si sono svolti nei quattro giovedì di novembre, con tappe che hanno toccato diverse aree della città: il 7 novembre a Catona presso l’Associazione Nuova Solidarietà, il 14 a Modena Ciccarello nella palestra della Scuola Telesio, il 21 al Palacolor di Pellaro e il 28 nel centro storico, nella Galleria di Palazzo San Giorgio. La partecipazione è stata ampia, con cittadini che hanno condiviso sogni, bisogni e proposte per migliorare i servizi sociali della città.
L’assessora al welfare del Comune di Reggio Calabria, Lucia Anita Nucera, ha sottolineato il valore di questo percorso: «È stata una grande vittoria per l'Amministrazione comunale soprattutto perché frutto di un ascolto attivo dell'utenza, che è la principale protagonista di ogni azione portata avanti dal settore politiche sociali che mi onoro di dirigere». L’assessora, nello stilare un bilancio di questa prima fase, ha evidenziato il valore dell’iniziativa come momento di dialogo con operatori e cittadini: «È stato emozionante poter parlare con gli operatori e dare voce alle loro necessità e bisogni, ascoltando idee e proposte che saranno utilizzate per completare i servizi del Piano di Zona».
Nucera ha voluto sottolineare l’importanza della collaborazione tra i diversi attori coinvolti: «Voglio ringraziare il Csv, il Forum del Terzo Settore, l’Asp e tutto il Settore Welfare, perché è stato un viaggio ricco di emozioni che ha lasciato in tutti noi un bagaglio prezioso, un’opportunità concreta di democrazia e civiltà che l'Amministrazione comunale ha voluto realizzare con la città e per la città».
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Un progetto, insomma, che si propone come «spazio creativo itinerante, che ha fatto tappa in diverse zone della città, con l’allestimento di un Museo dove i cittadini, accolti e guidati da volontari e operatori, sono stati coinvolti in un’attività di partecipazione. Hanno potuto visitare alcune opere sociali già realizzate ed essere cittadini attivi, contribuendo con le loro idee e la loro creatività a fare crescere ogni comunità».
La realizzazione del Piano di Zona è stata descritta come un progetto corale, costruito con il contributo dei cittadini. Durante gli incontri, i partecipanti hanno visitato un “Museo sociale” itinerante, dove hanno potuto conoscere alcune opere già realizzate e confrontarsi con volontari e operatori per contribuire attivamente alla crescita della comunità.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato ancora l’assessora – è stato quello di promuovere spazi di ascolto, confronto e ideazione partecipata. Il Piano di Zona, il più importante strumento di programmazione territoriale, determinerà significativi cambiamenti nelle politiche sociali, guardando al benessere della comunità».
Il percorso partecipativo non si conclude qui. Dal 19 dicembre, partiranno i tavoli di restituzione e focus dedicati ai servizi previsti dal Piano di Zona. «Grazie alla partecipazione di tutti – ha concluso Nucera – il Piano di Zona sarà una grande opera collettiva, pensata per rispondere ai bisogni reali dei cittadini, in particolare dei più fragili». Un cammino che, grazie all’impegno condiviso, rappresenta una tappa importante verso una città più inclusiva e vicina alle esigenze di tutti.
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