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È più di un ospedale, ecco come si può sostenere ed aiutare il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma
Luca ha appena compiuto quarant’anni. Una mattina si è svegliato con un dolore crescente. All’inizio lo aveva scambiato per stanchezza, per uno strappo da fretta o da lavoro. Ma quel dolore insisteva, sottile e obliquo come un presagio. Una diagnosi che ha raggelato il sangue, trasformando il futuro in una crepa. Ma è proprio lì, in quella feritoia di tenerezza esposta, che Luca ha trovato un rifugio in cui la cura non è solo tecnica, ma alleanza. Un luogo dove si continua caparbiamente a cercare. Ricorda ancora il giorno in cui è entrato per la prima volta al Policlinico Gemelli. Il corridoio del reparto, l’odore dei disinfettanti, le mani gentili di un’infermiera. Ma più di tutto, ricorda quella luce negli occhi di chi lo ha accolto: una luce che non tremava davanti alla sua fragilità. Perché al Gemelli nessuno è un numero, ma una biografia che merita ascolto.
Ogni storia di malattia è irripetibile, e viene trattata con una cura segnata da compassione e umanità. Luca ignorava che dietro ogni farmaco, ogni scelta terapeutica, c’erano anni di studio, dati raccolti, protocolli messi alla prova. Non immaginava che ogni gesto clinico fosse il frutto di una ricerca silenziosa e immensa. È per questo che il 5x1000 non è solo una firma: è un atto di fiducia. È un modo per dire: “Io ci credo”. Il cuore pulsante della cura. Il Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS non è semplicemente un ospedale: è un crocevia di intelligenze e compassione, dove la scienza incontra ogni giorno la fragilità.
Nel 2024, grazie anche al 5x1000, la ricerca del Gemelli ha generato centinaia di studi, pubblicazioni internazionali e cure personalizzate per oltre 60.000 pazienti oncologici: traguardi che non nascono per caso, ma dal respiro lungo della ricerca: domande, tentativi, speranze che diventano mani. Come osserva il professor Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione e Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica: «Essere ricercatore significa abitare il dubbio, sostenere la fatica, accettare l’attesa». Un gesto leggero come l’inchiostro, ma capace di lasciare tracce profonde.
Ogni anno, il 5x1000 rinnova un patto silenzioso tra i cittadini e chi, nella ricerca, coltiva attese che cercano nome. Migliaia di persone hanno scelto di trasformare un gesto fiscale in un segno concreto di fiducia, sostenendo la Fondazione Gemelli nel cammino verso cure sempre più avanzate. Un gesto semplice, ma decisivo, come afferma con voce ferma Marco Elefanti, Direttore Generale: «Destinare il 5x1000 alla nostra Fondazione significa donare speranza a chi ogni giorno convive con la malattia. Significa stare dalla parte, di chi non si arrende». Una firma che diventa cura.
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Non serve molto. Solo una firma nel riquadro “Ricerca Sanitaria” del modello 730, CU o Redditi Persone Fisiche, e il codice fiscale 13109681000. Una firma. Nulla di più. Eppure, dietro quel gesto c’è la possibilità che un uomo come Luca non venga lasciato solo. Che una donna possa oltrepassare la soglia della paura, accedendo a una presa in carico che ieri era solo una possibilità. Che un bambino venga chiamato per nome, prima che la sua malattia diventi silenzio. Che un ricercatore, ogni mattina, trovi ancora il coraggio di credere che ogni patologia è una sfida, non una condanna. Perché la ricerca è l’arte ostinata di chi crede nel valore profondo della vita. E il Policlinico Gemelli questa arte la coltiva ogni giorno. Con rigore, passione, umanità. Non fermare la cura. Dona il tuo 5x1000 alla Fondazione Policlinico Gemelli. Per Luca, e per ogni storia che merita cura. Policlinico Gemelli.
*Sociologo e Progettista sociale
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