Avvenire di Calabria

Politica: “integrazione” per i migranti, no a “lavoro povero e precario” e caro-affitti

di Redazione Web

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“Non indebolire la cultura dei diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, offrendo regole di diritti e doveri sicuri, flussi e canali che permettano l’ingresso dei necessari lavoratori, che non sono mai solo braccia, ma persone che richiedono politiche lungimiranti di integrazione”. È la ricetta della Cei per l’immigrazione, formulata dal card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, aprendo i lavori del Consiglio permanente. “Nonostante la riduzione degli sbarchi, rimane elevato il numero di vittime di naufragio”, ha denunciato il cardinale, secondo il quale “l’esperienza dei corridoi umanitari e lavorativi è da valorizzare perché garantisce dignità e sicurezza a chi fugge da situazioni drammatiche”. “Le diocesi italiane, con il loro impegno, sono un faro di accoglienza per oltre 146.000 persone di origine straniera”, l’omaggio di Zuppi: “Accanto ai corridoi umanitari, lavorativi e universitari, sono un esempio concreto di come sia possibile conciliare il diritto a migrare con l’integrazione e lo sviluppo locale”. “Negli ultimi anni, tra le molteplici esperienze di accoglienza, si è sviluppato un nuovo approccio che tiene insieme la richiesta di sicurezza, il desiderio di solidarietà e l’esigenza di andare incontro ai bisogni delle persone migranti”, il riferimento alla campagna Cei “liberi di partire, liberi di restare”, e “liberi di tornare”, ha aggiunto Zuppi, “uscendo finalmente da una logica esclusivamente di sicurezza, questione evidentemente decisiva, per rafforzare la cooperazione, in particolare con l’Africa”. Tra i problemi dell’Italia, il presidente della Cei ha citato inoltre il lavoro povero e precario, “che favorisce sacche di illegalità, la difficoltà per tanti di arrivare alla fine del mese e di poter immaginare il futuro”. “Strettamente legata alla famiglia e alla natalità” è, infine, per Zuppi, “la questione della casa, che richiede certamente uno sforzo straordinario per garantire prezzi d’acquisto accessibili e garanzie adeguate agli affittuari”.

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