Avvenire di Calabria

Polonia: presidenziali, al 1° posto con il 31,4% Rafal Trzaskowski della Coalizione civica. Preoccupazione per il ballottaggio con la destra complessivamente al 55%

di Redazione Web

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I risultati definitivi delle presidenziali polacche svoltesi ieri, sia sul territorio nazionale sia nei seggi allestiti all’estero, ricalcano i sondaggi degli exit poll. Al primo posto con il 31,4% dei voti c’è Rafal Trzaskowski della Coalizione civica (KO) attualmente al governo, inseguito dal candidato del Pis (al governo fino a settembre del 2023) Karol Nawrocki con il 29,5% delle preferenze. Preoccupa gli osservatori il terzo posto dell’ultra nazionalista Slawomir Menzen (14,8%) così come la quarta posizione di Grzegorz Braun (6,3%). Sulla pagina web del settimanale “Polityka” Adam Szostkiewicz valuta il risultato come “un serio ammonimento” rivolto ai democratici, osservando che in Polonia, sebbene “cresca un’ondata di politica violenta” intesa come antisemita e anti immigrazione, le elezioni “si vincono con il cuore e con la ragione”. Con quest’ultima asserzione si riferisce alle motivazioni che potrebbero indurre i polacchi a votare al ballottaggio del 1° giugno per il candidato pro europeo, appoggiato dal governo liberal democratico di Donald Tusk e non a favore di Nawrocki che gode delle simpatie dei conservatori di Jaroslaw Kaczynski. La destra di Kaczynski insieme all’ultra destra di Mentzen e Braun al primo turno delle presidenziali ha ottenuto il 55% di voti, mentre i liberal democratici insieme ai voti dei candidati della sinistra (parlamentare e non) superano di poco il 44%. Lo stesso settimanale sottolinea che gli elettori più giovani hanno votato nella maggioranza i candidati appartenenti agli schieramenti all’estrema destra e all’estrema sinistra e non invece Trzaskowski, vincente su scala nazionale e solo terzo (con 12,2%) fra coloro che si siano recati alle urne per la prima volta. Il dato preoccupa soprattutto in vista delle politiche nel 2027 che potrebbero far diventare la Polonia un Paese antieuropeista e xenofobo. Tanto più che qualora a giugno venisse scelto Nawrocki, secondo la Costituzione polacca a metà strada tra il presidenzialismo alla francese e quello italiano, tale svolta potrebbe iniziare già da ora. Anche Bartosz Weglarczyk del sito Onet.pl interpreta il risultato del primo turno delle presidenziali in chiave piuttosto pessimista, spiegando che fra 15 giorni la coalizione guidata da KO e attualmente al governo potrebbe spaccarsi definitivamente in quanto non solo sembri incapace di concordare la propria posizione riguardo ad una qualsivoglia questione, ma non sia nemmeno in grado di appoggiare un candidato unico alla presidenza. Il settimanale cattolico “Tygodnik powszechny” cercando di stemperare le emozioni osserva che il presidente “non sia importante quanto sembri” poiché di fronte alle sfide del mondo contemporaneo la Polonia ha bisogno di “costruire una vera comunità” e non tanto di “qualcuno che la possa salvare”. Nonostante quindi il prossimo ballottaggio delle presidenziali sembri “un plebiscito pro o contro il Pis”, pro o contro l’Ue, nel Paese c’è un grande bisogno affinché tutti i cittadini s’impegnino ad affrontare una realtà sempre più variegata e complessa.

Fonte: Agensir

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