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“Nonostante la gente sia ormai stanca della guerra, la Chiesa si adopera attivamente per indicarle la via della speranza”, ha detto don Vyacheslav Grinievic, direttore della Caritas Spes Ucraina, sottolineando che nella società ucraina oggi è assai visibile “una grande carenza della speranza”. Il presule, parlando durante l’incontro organizzato giovedì 13 febbraio dalla Conferenza episcopale polacca, e dedicato al sostegno da parte della Chiesa al Paese che da tre anni si difende dall’invasore russo, ha osservato che l’opera della Chiesa e della Caritas non si limita solo alle azioni concrete di aiuto al popolo ucraino ma consiste anche “nell’ascolto e nel sentire le persone nel bisogno”. Ne hanno bisogno specialmente i bambini, i quali avvertono grande necessità “di un sostegno psicologico e specialistico”. “Nei tre anni di guerra la Caritas polacca ha sostenuto oltre 10mila bambini ucraini”, ha affermato il portavoce dell’organizzazione Marcin Majewski, ricordando anche il programma “da famiglia a famiglia” lanciato da vescovi polacchi alcuni anni fa e oggi importante specialmente per i nuclei famigliari trasferiti dalle zone direttamente coinvolte nel conflitto. Majewski ha anche ricordato che il sostegno ai milioni di profughi ucraini che hanno trovato rifugio in Polonia viene erogato tramite i 28 centri della Caritas polacca istituiti appositamente sul territorio nazionale. I centri che operano in collaborazione con Unhcr aiutano i rifugiati ad inserirsi nella società polacca, e contribuiscono a risolvere i problemi quotidiani che essi incontrano. Come ha informato Majewski solo nel 2024 Caritas Polska ha aperto In Ucraina altri quattro centri di sostegno alle famiglie di cui hanno usufruito oltre 2.400 nuclei. Il valore degli aiuti distribuiti tramite quel canale supera mezzo milione di euro circa.
Fonte: Agensir