
Telefonata Trump-Putin: Politi (Ndcf), “la convergenza russo-americana è ancora più forte”
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“La povertà non è solo una statistica, e se fosse solo una questione di numeri e proiezioni dovremmo leggere la diagnosi. La povertà non nasce dal caso, viene da alcune scelte. È una cartina di tornasole della nostra società”. Lo ha detto oggi a Roma il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, intervenendo nella Sala della Regina della Camera dei deputati all’evento “Lobbying e Advocacy contro la povertà”, nato da una collaborazione tra Caritas Italiana, Sapienza Università di Roma e FB &Associati (prima società indipendente in Italia specializzata in public affairs, advocacy e lobbying). L’evento è realizzato nell’ambito del master in Rappresentanza di interessi: Lobbying & Advocacy della Sapienza. “Oggi abbiamo una dimensione di povertà che deve preoccuparci – ha spiegato Zuppi -. C’è inoltre molta cronicizzazione della povertà. Molto spesso i poveri sono figli dei poveri. L’ascensore sociale è rotto da anni. Anzi, funziona benissimo a scendere. Uno stipendio non basta più a una famiglia. La Chiesa in Italia ha sempre scelto di stare accanto agli ultimi della fila per rispondere alle loro esigenze. Questa è l’essenza stessa della Chiesa e della sua vita. Dalla carità è sempre nata una cultura. Non buttiamola via. La vicinanza non si esaurisce mai solo nell’assistenza immediata ma si traduce in un’azione più ampia che può portare cambiamenti sistemici”. “Pensarsi insieme per difendere chi non è difeso, per difendere i diritti – il monito del card. Zuppi -. Francamente ho paura che molti diritti frutto di consapevolezza e sofferenza delle guerre che hanno insanguinato il nostro Continente vengano svuotati. Se perdiamo la passione per la lotta contro la povertà finiamo a discutere di cose inutili”. Il presidente della Cei ha poi concluso il suo intervento richiamando l’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco: “È carità stare vicino a una persona che soffre, ed è pure carità tutto ciò che si fa, anche senza avere un contatto diretto con quella persona, per modificare le condizioni sociali che provocano la sua sofferenza – scrive il Pontefice -. Se qualcuno aiuta un anziano ad attraversare un fiume, e questo è squisita carità, il politico gli costruisce un ponte, e anche questo è carità. Se qualcuno aiuta un altro dandogli da mangiare, il politico crea per lui un posto di lavoro, ed esercita una forma altissima di carità che nobilita la sua azione politica”.
Fonte: AgensirTelefonata Trump-Putin: Politi (Ndcf), “la convergenza russo-americana è ancora più forte”
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