Avvenire di Calabria

L'analisi di Federconsumatori fotografa una situazione ancora una volta al limite

Povertà in Calabria: i rincari del 2025 rischiano di accentuare le disuguaglianze con il resto del Paese

Con redditi bassi e servizi insufficienti, le famiglie calabresi faticano a sostenere l’impatto degli aumenti previsti per il nuovo anno

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Il nuovo anno si apre con una stangata sui consumi che colpirà duramente le famiglie italiane, ma in Calabria il rischio povertà raggiunge livelli drammatici, aggravato da redditi bassi e servizi insufficienti.

Gli effetti dei rincari per le famiglie calabresi

La Calabria si conferma tra le regioni più fragili d’Europa, con un 40,6% delle famiglie a rischio povertà secondo i dati Eurostat per il 2023. Questo dato, già allarmante, si inserisce in un quadro reso ancora più critico dai rincari annunciati per il 2025, che si traducono in 914 euro in più all’anno per ogni famiglia.



I settori più colpiti sono quelli essenziali: energia (+6,89%), alimentazione (+3,70%), trasporti (+1,73%) e ristorazione (+3,09%). Tuttavia, in una regione come la Calabria, dove i redditi medi sono tra i più bassi d’Italia, questi aumenti rischiano di trasformarsi in una “miscela esplosiva” per il tessuto sociale.


PER APPROFONDIRE: Povertà, la fotografia del Centro d’ascolto “Scalabrini”: a Reggio Calabria l’Sos è donna


«La situazione è insostenibile per moltissime famiglie – dichiara Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria –. I rincari colpiranno settori vitali, costringendo molte persone a rinunce dolorose in ambiti fondamentali come salute, istruzione, energia e alimentazione».

Una regione schiacciata dalle disuguaglianze

Secondo Federconsumatori, la Calabria affronta un contesto particolarmente difficile, in cui la crescita delle disuguaglianze si somma all’inefficace utilizzo delle risorse del Pnrr. «Invece di colmare i divari sociali e territoriali, stiamo assistendo a un peggioramento – spiega Iannello –. Mentre l’occupazione cresce tra i 50-64 anni, anche per l’aumento dell’età pensionabile, i giovani tra i 24 e i 35 anni faticano a trovare lavoro, e la situazione femminile rimane critica».

Questa condizione rende ancora più gravi i rincari previsti per il 2025, che secondo Federconsumatori non fanno altro che aumentare il peso delle disuguaglianze. In particolare, le famiglie calabresi, già in difficoltà, rischiano di rimanere ulteriormente indietro rispetto al resto del Paese.

Nuovi aumenti colpiscono energia, alimentazione e servizi

Le stime parlano chiaro: gli aumenti toccheranno quasi tutti i settori chiave come energia, alimentazione, assicurazioni e scuola. Il peso maggiore grava sui costi di luce e gas, con un incremento stimato del 6,89%, seguito da rincari significativi nell’alimentazione (+3,70%) e nei trasporti (+1,73%).

A peggiorare la situazione è il contesto di un’inflazione persistente che, negli ultimi anni, ha già costretto le famiglie italiane a modificare le proprie abitudini di consumo, spesso sacrificando la qualità degli acquisti o rinunciando a beni essenziali.

Federconsumatori chiede interventi urgenti

Per affrontare questa emergenza, Federconsumatori Calabria lancia un appello per misure immediate e concrete. Tra le proposte figurano la riduzione dell’Iva sui beni di largo consumo, la revisione degli oneri di sistema sulle bollette energetiche e l’alleggerimento delle accise sui carburanti.



Inoltre, l’associazione sottolinea l’urgenza di maggiori investimenti nella sanità pubblica, nel diritto allo studio e nella lotta alla povertà alimentare ed energetica. Questi interventi, secondo Federconsumatori, dovrebbero essere finanziati attraverso la tassazione degli extraprofitti e un contrasto deciso all’evasione fiscale.

«La Calabria non può più aspettare – conclude Iannello –. Se non si interviene subito, il divario con il resto del Paese non farà che aumentare, condannando molte famiglie a vivere ai margini. Servono risposte concrete per ridare dignità a una regione che merita di più».

Articoli Correlati