Avvenire di Calabria

Povertà: Sant’Egidio, ieri a Padova l’inaugurazione della Casa dell’Amicizia con Marco Impagliazzo

di Redazione Web

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E’ stata inaugurata ieri a Padova, nel cuore del quartiere Portello, la Casa dell’Amicizia, un nuovo spazio promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, pensato per costruire legami, offrire sostegno a chi è in difficoltà e favorire l’incontro tra generazioni. All’evento hanno partecipato le autorità cittadine, numerosi sostenitori del progetto insieme a tanti giovani e anziani. “Così cresce la città, si ricostruiscono i legami e la convivenza pacifica di cui c’è tanto bisogno”, ha detto  Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio: “qui tante persone troveranno non solo aiuto concreto ma anche quell’amicizia che ricostruisce il senso di comunità che manca nelle nostre città. Siamo a 5 anni da quando Papa Francesco ci disse con chiarezza che ci si salva insieme: inaugurare questa casa è ricordare queste parole e questa realtà; ci si salverà insieme, chi è servito e chi serve, e protagonista sarà l’abbraccio”. “Questa Casa dell’Amicizia è il frutto di un percorso di rigenerazione urbana e inclusione sociale, con l’obiettivo di promuovere una cultura dell’accoglienza; un segno concreto di speranza, nell’anno del Giubileo”, ha aggiunto Alessandra Coin, responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Padova: “tanti poveri troveranno qui uno spazio di accoglienza e di aiuto. Ci sarà anche la scuola di lingua e cultura italiana per i giovani immigrati e la Scuola della Pace per i bambini”. All’inaugurazione erano presenti presenti rappresentanti della Chiesa e delle istituzioni cittadine, e i donatori che hanno sostenuto la realizzazione di questo progetto. Don Luca Facco, in rappresentanza della Chiesa di Padova, ha portato il saluto del Vescovo mons. Claudio Cipolla e ha riflettuto sul valore della parola “amicizia”, capace di creare legami tra persone di età e provenienze diverse. La Casa dell’Amicizia verrà presto completata con la realizzazione di due appartamenti destinati ad anziani soli, per sperimentare nuove forme di convivenza solidale e contrastare l’isolamento.

 

Fonte: Agensir

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