Avvenire di Calabria

Quaresima: mons. Neri (Otranto), “occasione per ravvivare il nostro desiderio di partecipare alla bellezza di Dio”

di Redazione Web

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“Il cammino della Quaresima in quest’anno giubilare dev’essere allora un’occasione per ravvivare il nostro desiderio di partecipare alla bellezza di Dio, che è espressione della sua santità”. Lo scrive mons. Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, nella lettera per Quaresima, “La speranza della bellezza”.
“Ci soccorre l’ascesi dell’itinerario quaresimale”, afferma il presule, per il quale “attraverso la conversione, la penitenza, la lotta contro i difetti e i peccati, riporteremo verso la sua integrità la bellezza della santità, che ci è stata donata nel Battesimo”.
Oltre che di penitenza, “la Quaresima è tempo di misericordia. Occorre allora imparare a cercare la bellezza dove sembrerebbe non essercene, piegarsi su tutti coloro che il mondo butta via tra gli scarti, sui vinti e sui miserabili, sugli umiliati e sugli offesi, e aiutarli a far emergere la loro bellezza – l’invito di mons. Neri -. Intorno a noi possono esserci persone, che appaiono prive di bellezza perché in realtà nessuno le ha mai aiutate a scoprire la loro bellezza, nessuno – cioè – le ha mai amate”. L’amore, fa notare l’arcivescovo, “sa cercare la bellezza anche lì dove non ci si aspetterebbe di trovarla, in ciò che è disprezzato e scartato. Questa è la logica che ha condotto Dio all’opera della redenzione”.
Rivolgendosi agli artisti che celebravano il loro Giubileo a Roma, il 16 febbraio 2025, Papa Francesco ha ricordato che la loro missione è quella “non solo di creare bellezza, ma di rivelare la verità, la bontà e la bellezza nascoste nelle pieghe della storia, di dare voce a chi non ha voce, di trasformare il dolore in speranza”. “Questo appello – commenta mons. Neri – dobbiamo sentirlo rivolto ad ognuno di noi. Attraverso le opere di misericordia quaresimali, siamo chiamati diventare tutti un po’ artisti, collaboratori del Creatore, facendoci strumento del suo disegno di amore verso ogni creatura”.
Il presule conclude: “Ci sostenga il fascino della bellezza di Cristo, che – come insegna sant’Agostino, commentando il Salmo 44 – caratterizza Gesù sempre, poiché essa scaturisce dall’amore: ‘Bello è Dio, Verbo presso Dio; bello nel seno della Vergine, dove non perdette la divinità e assunse l’umanità. È bello in cielo, bello in terra; bello nel seno, bello nelle braccia dei genitori: bello nei miracoli, bello nei supplizi; bello nell’invitare alla vita, bello nel non curarsi della morte, bello nell’abbandonare la vita e bello nel riprenderla; bello nella croce, bello nel sepolcro, bello nel cielo'”.

Fonte: Agensir

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