Avvenire di Calabria

Quaresima: mons. Oliva (Locri), attivare la “fantasia della carità”

di Redazione Web

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In questo anno giubilare papa Francesca ci esorta ad essere “pellegrini di speranza, a camminare insieme nella speranza, ad accogliere gli appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti. Viviamo con fede questo tempo forte dell’anno liturgico che ci dispone a
celebrare con gioia il trionfo pasquale di Cristo, Signore, sul peccato e sulla morte”. Lo scrive mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace, in un messaggio per la Quaresima: “attraversando il territorio diocesano, durante la visita pastorale, ho colto in tanti il desiderio di ritornare ad una fede adulta”, scrive il presule evidenziando che oggi “non si può più dare per scontata la fede”. Lo riconosceva anni fa lo stesso papa Benedetto XVI, nella Lettera apostolica Porta Fidei, con la quale indiceva l’anno della fede. “In essa – scrive mons. Oliva – affermava che oggi la fede non è un presupposto ovvio ed il cristianesimo non viene più comunicato come in passato nei luoghi in cui si svolge la vita quotidiana (il posto di lavoro, il quartiere, la stessa famiglia)”. Parlare di fede “adulta” è “fare riferimento – aggiunge – ad una fede, che non si riduce alla semplice adesione formale a riti, a devozioni, a tradizioni passate o alla partecipazione a qualche manifestazione religiosa annuale senza una vera adesione a Dio con tutto il proprio cuore e senza che la fede abbia incidenza sulla vita e sulla storia delle persone e della società”. Adulta è “una fede radicata nell’amicizia con Cristo. Un’amicizia che trasforma la vita, che apre a tutto ciò che è buono, che porta a saper discernere tra vero e falso, tra vera e falsa religiosità. Un’amicizia che alimenta la vita della comunità e che si realizza nella carità”. Per mons. Oliva la fede adulta “favorisce il camminare insieme, nella Comunità credente. Lo Spirito Santo chiama a fare strada insieme, spinge ad uscire da noi stessi per andare verso Dio e verso i fratelli, e mai a chiuderci in noi stessi”. “Ho sempre gioito – scrive ancora il presule della Locride – vedendo tanti fedeli e comunità che camminano senza chiudersi in una religiosità esteriore e formale: seguono il Signore nella sobrietà della vita, nella preghiera e nella lode. Senza dimenticarsi dei poveri. Da veri discepoli sanno
cogliere i bisogni della comunità, camminare sulle sue orme, avere sempre aperti gli occhi sulla realtà, mai chiusi nel proprio egoismo e nella propria autoreferenzialità. È questo il Cammino che la Quaresima ci pone davanti, attivando la fantasia della carità, in modo che ogni piccola opera di carità porti gioia ed infonda coraggio in chi ha perso o rischia di perdere la speranza”. Mons. Oliva invita quindi le comunità ecclesiali ad “aderire” al progetto della Chiesa italiana “Mi fido di noi”, in modo da costituire un fondo per il microcredito per famiglie e singoli in stato di bisogno a rischio usura. Con questo fondo, amministrato dalla Caritas diocesana e dalla Fondazione Antiusura “Santi Medici Cosma e Damiano”, “possiamo venire incontro a tante situazioni di bisogno presente nel territorio ed a favorire un percorso di inclusione sociale ed economica per i più bisognosi. Dilatiamo gli spazi della carità: è quanto il Signore ci chiede in questo tempo di grazia!”.

Fonte: Agensir

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