Avvenire di Calabria

Regno Unito: vescovi inglesi su voto suicidio assistito, “preoccupati e delusi”. Il disegno di legge “cambierà la cultura dell’assistenza sanitaria”

di Redazione Web

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I vescovi di Inghilterra e Galles si dicono “sconvolti e delusi” per l’approvazione, ieri in terza lettura e con un margine ristretto di soli 23 voti, alla Camera dei Comuni, del disegno di legge sugli adulti malati terminali (fine vita). “Questo disegno di legge è lacunoso in linea di principio e contiene diverse disposizioni che ci danno grande motivo di preoccupazione”, scrive in un comunicato l’arcivescovo di Liverpool John Sherrington, responsabile per le questioni relative alla vita della Conferenza episcopale inglese. “Permettere alla professione medica di aiutare i pazienti a porre fine alla propria vita cambierà la cultura dell’assistenza sanitaria e causerà timori legittimi nelle persone con disabilità o che sono particolarmente vulnerabili per altri motivi”, argomenta il vescovo, che prosegue: “Siamo anche preoccupati per il futuro delle cure palliative, anche perché l’esperienza suggerisce che, in assenza di tutele esplicite, gli hospice potrebbero essere tenuti a collaborare con il suicidio assistito. Se ciò dovesse accadere, il futuro di molte istituzioni cattoliche potrebbe essere minacciato”. Il testo, approvato con 314 voti a favore e 291 contrari, dovrà ora essere esaminato dalla Camera dei Lord. A questo proposito, mons. Sherrington osserva: “Questa non è la fine del processo parlamentare e non dobbiamo perdere la speranza. Chiediamo alla comunità cattolica di continuare a pregare per i parlamentari mentre esaminano questa proposta di legge e di pregare affinché il governo agisca per promuovere e proteggere la vita dal concepimento fino alla morte naturale”. I vescovi credono che migliorare la qualità e la disponibilità delle cure palliative possa offrire “la strada migliore per ridurre la sofferenza alla fine della vita”. “Continueremo a sostenere questo obiettivo e chiediamo alla comunità cattolica di sostenere coloro che lavorano instancabilmente per assistere i morenti nei nostri hospice, ospedali e case di cura”, conclude il vescovo Sherrington.

Fonte: Agensir

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