Avvenire di Calabria

Repubblica Democratica del Congo: Unicef, “cessare le ostilità e proteggere i bambini”

di Redazione Web

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La recrudescenza del conflitto nella provincia di Kivu Sud, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, ha costretto più di 850.000 persone – quasi la metà delle quali bambini – a lasciare le proprie case. Molti vivono in condizioni precarie, rifugiati in scuole, chiese o all’aperto, con accesso limitato ad acqua pulita, servizi igienico sanitari, assistenza mendica e istruzione. A denunciarlo è l’Unicef, precisando che i casi di violenza contro i bambini da gennaio 2025 sono aumentati, raggiungendo un incremento di circa il 150% rispetto a dicembre 2024. “Ho incontrato bambini non accompagnati alla ricerca di rifugio alla University Clinics, bambini che avevano perso tutto. Il loro stress è immenso, ogni giorno senza una risposta umanitaria più forte la loro sofferenza peggiora”, ha dichiarato Jean François Basse, rappresentante Unicef ad interim nella Repubblica Democratica del Congo. “Stiamo affrontando una crisi di protezione senza precedenti. I bambini sono utilizzati come obiettivi. Vengono uccisi, reclutati, separati dai genitori e esposti a terribile violenza sessuale e fisica”. La chiusura dell’aeroporto di Kavumu, a 25 km a nord di Bukavu – un punto di accesso vitale per la distribuzione di aiuti essenziali – e la chiusura delle banche hanno interrotto le operazioni sul campo e ritardato pagamenti e distribuzioni. Più di 15 strutture sanitarie sono state parzialmente distrutte mentre epidemie di colera, morbillo e Mpox si stanno diffondendo. Oltre 1.000 scuole sono state chiuse nella provincia, l’interruzione dell’istruzione per oltre 300.000 studenti. In risposta a questa critica situazione, l’Unicef e i suoi partner stanno ampliando il supporto per bambini e famiglie. “Chiediamo a tutte le parti in conflitto di cessare immediatamente le ostilità, proteggere i bambini, rispettare il diritto umanitario internazionale e garantire un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli”, l’appello di Basse.

Fonte: Agensir

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