
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
“La Riforma Cartabia ha apportato cambiamenti che impattano in maniera significativa. È fondamentale, pertanto, favorire il dialogo tra famiglie, associazioni, giuristi e politica per mettere al centro l’interesse del bambino. Apprezziamo l’intento di accelerazione dei tempi per i processi che riguardano la famiglia e i minori. Trattandosi, però, di un interesse di persone fragili, che hanno bisogno di una maggiore tutela, crediamo che i tempi e i modelli debbano essere appropriati. Il modello del giudice unico non ci sembra più funzionale. Pensiamo che abbandonare l’esperienza dei giudici onorari, che in realtà è un’esperienza positiva di successo per l’Italia, sia un passo indietro”. Lo ha detto, oggi, Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, intervenendo al Senato al convegno “Il tribunale unico per le persone, i minorenni e le famiglie. La ricaduta sulla tutela dei minori: luci e ombre”.
Roberta Castellan, della Rete di Associazioni nel campo di affido e adozioni, ha dichiarato: “La Riforma Cartabia ha introdotto delle novità sulle quali è necessario un confronto. La riduzione del ruolo del giudice onorario può comportare un rallentamento dei tempi del procedimento e dei costi. Un altro aspetto riguarda la durata degli affidamenti familiari. È fondamentale evitare gli affidamenti sine die, ma occorre scongiurare il rischio di rendere questi procedimenti macchinosi”.
Maria Rosaria Cavallaro, della Rete di Associazioni nel campo delle controversie familiari, ha sottolineato: “L’opzione per un rito unico, che costringe le parti a entrare immediatamente nell’ambito di un giudizio a cognizione piena, con una cristallizzazione anticipata del tema, crea difficoltà e focalizza poco l’opportunità di lavorare per raggiungere ipotesi conciliative nell’interesse della prole”.
Pierantonio Zanettin, membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, ha affermato: “L’obiettivo di ridurre i tempi dei processi deve necessariamente tenere conto delle carenze di personale e di strutture, aspetti sui quali occorre intervenire”.
Susanna Donatella Campione, membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, ha spiegato: “Un punto molto importante sul quale occorre un approfondimento riguarda la definizione del ruolo del curatore, che svolge una funzione centrale. La sua preparazione e specializzazione deve essere definita data la delicatezza del ruolo”.
Per Alfredo Bazoli, membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, “il rito unico ha una sua dignità e coerenza nella prospettiva di assicurare uniformità. Il rischio è quello di pagare un prezzo molto alto. Servono, infatti, risorse adeguate per offrire soluzioni praticabili”.
Secondo Elena Bonetti, membro della Commissione Bilancio della Camera, “la ratio della ministra Cartabia era quella di rafforzare la responsabilità genitoriale a protezione del soggetto più debole, attraverso la ridefinizione dei tempi e delle dinamiche del processo. La sfida è quella di garantire l’ascolto effettivo del minore definendo strutture e modalità che mettano al centro i più fragili”.
Claudio Cottatellucci, presidente dell’Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e la famiglia, ha osservato: “Le norme processuali della Riforma Cartabia stanno producendo effetti significativi. Il criterio della temporaneità non regge a marcare il discrimine tra affidamento e adozione. Su questo tema esiste un dialogo fecondo fra legislatore e Corte europea. È necessario evitare procedure eccessivamente farraginose, riconoscendo la centralità della biografia affettiva del minore. Bisogna avere la capacità di affrontare la situazione, considerando il pregiudizio a cui è esposto il minore”.
Papa Francesco: il rito del velo bianco sul volto
Papa Francesco: Rogito, “ha reso più severa la legislazione sugli abusi”
Papa Francesco: Rogito, “si è dedicato fino alla fine al suo ministero, anche se non ristabilito del tutto”
Tags: Agensir