Alta Velocità in Calabria: priorità o progetto a rischio. Ascolta il Podcast con Franz Caruso e Tilde Minasi
La puntata di questa settimana approfondisce un tema tornato di attualità per via dell’incertezza su progettazione e finanziamenti
Rincari record su treni, aerei e bus per chi viaggia verso la Calabria durante le festività di Natale e Capodanno. Secondo la denuncia di Federconsumatori, i prezzi delle tratte principali verso il Sud sono aumentati in maniera insostenibile, con picchi fino al +303% sulla tratta Reggio Calabria-Torino in bus e del +269% sui voli Roma-Reggio Calabria.
Le festività natalizie 2024 si avvicinano e, come ogni anno, tornano anche i rincari sui trasporti. Il fenomeno, segnalato da tempo da Federconsumatori, quest'anno raggiunge livelli preoccupanti, con aumenti esorbitanti sulle principali tratte di treni, aerei e bus che collegano il Nord e il Sud Italia, in particolare la Calabria.
Secondo quanto rilevato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, i prezzi dei viaggi per Natale e Capodanno mostrano aumenti generalizzati rispetto alla prima settimana di dicembre. Gli incrementi medi sono del +133% per i viaggi in bus, del +78% per i voli aerei e del +30% per i treni. La situazione è aggravata da picchi che raggiungono livelli record, in particolare sulle tratte più frequentate dai pendolari e dagli studenti fuori sede che tornano a casa per le festività.
La tratta più colpita dai rincari è quella che collega il Sud al Nord Italia. Tra i casi più eclatanti, Federconsumatori segnala l’aumento del +303% per il bus Reggio Calabria-Torino, con il prezzo del biglietto che sale da 40,98 euro a 164,99 euro per il ritorno. Anche il viaggio inverso, Torino-Reggio Calabria, non è da meno, con un rincaro del +267%, passando da 50,98 euro a 186,98 euro per l'andata. Non va meglio sulla tratta Roma-Reggio Calabria in bus, con aumenti pari al +235% per l’andata, dove il prezzo del biglietto sale da 38,47 euro a 128,97 euro, e al +240% per il ritorno, passando da 37,97 euro a 128,97 euro.
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I rincari non risparmiano neanche i voli aerei. La tratta Roma-Reggio Calabria è quella con il balzo più significativo: il biglietto per il ritorno dalla Calabria a Roma segna un aumento del +269%, passando da 59,13 euro a 218 euro, mentre il viaggio di andata è rincarato del +163%, passando da 92,99 euro a 245 euro. Anche i treni registrano aumenti significativi, con la tratta Roma-Pescara che vede un rincaro del +114% per l’andata e del +115% per il ritorno, con i prezzi che passano da 15,80 euro a 33,85 euro per l'andata e da 15,80 euro a 33,90 euro per il ritorno. La tratta Roma-Reggio Calabria segna invece un +54% per l’andata, con il biglietto che passa da 47,90 euro a 74 euro, e un +13% per il ritorno, con il prezzo che sale da 65,20 euro a 74 euro.
Come sottolinea Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria, i rincari colpiscono in particolare i pendolari, gli studenti fuori sede e le famiglie che tornano a casa per le festività natalizie. Le tratte con i maggiori aumenti sono proprio quelle più utilizzate da chi si sposta tra Nord e Sud Italia, specialmente verso la Calabria.
«Aumenti pesantissimi e inaccettabili che si abbattono sulle famiglie di ritorno nella nostra regione», denuncia la presidente Iannello. Gli incrementi di prezzo impediscono a molte persone di tornare a casa per le festività, a meno che non trovino soluzioni alternative, come l’utilizzo dell’auto privata o di piattaforme di car sharing. Tuttavia, per chi non ha queste possibilità, il costo di un viaggio diventa un ostacolo insormontabile.
Secondo Federconsumatori, la crescita dei prezzi non è giustificata da ragioni oggettive di mercato, ma sarebbe il frutto di una speculazione sistematica praticata dai principali vettori di trasporto. «Le tariffe sono diventate una giungla di prezzi a libera discrezione del mercato», afferma Mimma Iannello, sottolineando come il comportamento delle principali aziende sia ormai consolidato e privo di regole che garantiscano equità e accessibilità per i viaggiatori.
Per arginare questo fenomeno, Federconsumatori ha annunciato che presenterà una nuova segnalazione all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), al Mr. Prezzi e all’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART). L’obiettivo è ottenere le opportune verifiche e sanzioni contro le speculazioni tariffarie che pesano in modo intollerabile sui cittadini italiani.
«Non possiamo accettare che i prezzi dei trasporti aumentino in questo modo ogni anno durante le festività», ha dichiarato la presidente Mimma Iannello, chiedendo un intervento delle istituzioni. «La Regione non può continuare a guardare», ha aggiunto, invitando le autorità locali a prendere una posizione chiara e a chiedere un intervento sui criteri di trasparenza e di equità delle tariffe.
Non è la prima volta che Federconsumatori denuncia questo fenomeno. Negli ultimi anni, la pratica di alzare i prezzi durante le festività natalizie si è consolidata in modo sistematico, tanto da essere considerata una costante stagionale. La mancanza di regole che impongano limiti agli aumenti tariffari consente ai vettori di modulare i prezzi sulla base della domanda.
Il risultato è un mercato senza regole, in cui i consumatori si trovano a subire rincari ingiustificati proprio nei periodi in cui la domanda è più alta. Il diritto al viaggio non può essere un privilegio per pochi, ma deve essere garantito a tutti, in particolare nei periodi di festa, in cui il ritorno a casa non dovrebbe trasformarsi in una spesa insostenibile.
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