
Commissione Ue: “Scegli l’Europa per la scienza”, programmi e fondi per attrarre i migliori talenti della ricerca
Commissione Ue: “Scegli l’Europa per la scienza”, programmi e fondi per attrarre i migliori talenti della ricerca
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
La situazione politica in Romania resta sospesa dopo il primo turno delle elezioni presidenziali e le dimissioni del primo ministro Marcel Ciolacu. La presidenza del Paese sarà contesa dunque, il 18 maggio, tra il sovranista George Simion e il centrista Nicusor Dan. Il presidente ad interim Ilie Bolojan ha nominato oggi primo ministro ad interim Cătălin Predoiu, già ministro degli Interni e vice primo ministro del governo romeno. Dopo il secondo turno delle presidenziali, il nuovo presidente della Romania nominerà un altro primo ministro e verrà rinnovato anche il governo. L’annuncio delle dimissioni del premier ha portato a un improvviso deprezzamento della moneta romena, leu, resa poi stabile grazie all’intervento della Banca nazionale romena sui mercati finanziari. “Tutto quello che vediamo ora è instabilità, perché l’instabilità politica porta all’instabilità economica, alla perdita di fiducia. L’economia si basa sulla fiducia, quindi ci troviamo in una situazione estremamente complicata e oggi vediamo solo un’anteprima di ciò che potrebbe accadere dal 18 maggio in poi”, ha spiegato per Euronews Romania l’analista politico romeno Adrian Zăbavă. E instabilità appare anche nell’elettorato. Secondo un’analisi del voto che i romeni hanno espresso il 4 maggio, realizzata dal Centro romeno di sociologia urbana e regionale (Curs), il candidato George Simion ha attirato elettori da tutte le parti politiche, mentre Nicusor Dan è stato votato anche da simpatizzanti dei partiti sovranisti. Gli analisti sostengono che nelle elezioni presidenziali dell’anno scorso – annullate poi dalla Corte costituzionale romena –, sia in quelle di domenica scorsa, una parte dell’elettorato ha scelto, allora Georgescu e Lasconi, e ora Simion e Dan “per punire i partiti al potere”: dunque un voto di protesta. Sempre per protesta alcuni cittadini romeni hanno deciso di non presentarsi alle urne (ha votato il 53,21% degli aventi diritto).
Con il voto di 4 maggio, per la prima volta dal 1990, nessuno dei grandi partiti è riuscito a mandare nel turno di ballottaggio il proprio candidato. Ora, i liberali si sono già schierati dalla parte di Nicusor Dan, mentre i socialdemocratici hanno dichiarato di non appoggiare alcuno dei due finalisti. E dopo le dimissioni del primo ministro, adesso anche la proposta di un nome quale futuro premier fa parte della campagna elettorale. Simion ha già annunciato di volere Georgescu a capo del governo romeno, mentre Dan ha fatto sapere che proporrà come primo ministro Ilie Bolojan, l’attuale presidente ad interim della Romania.
Commissione Ue: “Scegli l’Europa per la scienza”, programmi e fondi per attrarre i migliori talenti della ricerca
Diocesi: Adria-Rovigo, “si chiude una vicenda dolorosa”. Assolto don Onyenso dalla Corte di appello
Giubileo 2025: Piacenza, in serata incontro sul “perdono che rinnova: l’appassionante storia dell’Anno Santo dal 1300 a oggi”
Tags: Agensir