Avvenire di Calabria

Salute mentale: Figc e Ospedale Bambino Gesù, al via la campagna “A voce alta” con le Nazionali femminile e maschile

di Redazione Web

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In occasione della Giornata mondiale della salute mentale che ricorre oggi, la Figc lancia la campagna “Ad alta voce”, un’iniziativa che rompe il silenzio attorno al disagio psicologico e dà spazio a chi troppo spesso resta invisibile. I dati dell’Oms parlano chiaro: una persona su otto nel mondo vive con un disturbo mentale. Tra gli adolescenti, la proporzione sale a uno su sette. In Italia, sono circa 2 milioni i minori coinvolti, con un aumento impressionante degli accessi neuropsichiatrici: all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma si è passati da 155 consulenze nel 2011 a 1.844 nel 2024, e da 12 a 709 accessi per autolesionismo.
La campagna, realizzata con la collaborazione della Divisione calcio paralimpico e sperimentale della Figc e del Bambino Gesù, coinvolge 10 componenti delle Nazionali A femminile e maschile (5 per ciascuna Nazionale), che danno voce a pensieri e riflessioni sul tema della salute mentale raccolte tra gli atleti della Dcps (che conta circa 3.000 tesserati) e tra i pazienti di neuropsichiatria dell’ospedale romano. Per la Nazionale A femminile hanno partecipato il commissario tecnico Andrea Soncin e le calciatrici Agnese Bonfantini, Laura Giuliani, Eleonora Goldoni e Annamaria Serturini. Per la Nazionale A maschile i volti e le voci sono del ct Gennaro Gattuso e dei calciatori Manuel Locatelli, Daniel Maldini, Riccardo Orsolini e Sandro Tonali. Parole, le loro, che raccontano fragilità, paure, speranze.
Siamo profondamente grati alla Figc per aver lanciato insieme a noi la campagna ‘Ad alta voce'”, dichiara il presidente del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, secondo il quale “oggi non possiamo più tacere. Serve una rete solida – famiglie, scuola, sport, istituzioni – per garantire ascolto, diagnosi precoce e cure ad ogni bambino e adolescente in difficoltà”. E “ai genitori e agli educatori diciamo: non siete soli”. Gabriele Gravina, presidente Figc, sottolinea: “Con il coinvolgimento delle Azzurre e degli Azzurri, ‘Ad alta voce’ vuole essere una carezza verso coloro che soffrono di questi disagi e, allo stesso tempo, una forte e concreta assunzione di responsabilità. Parlare di questi argomenti, non tacerli, è l’unica modalità che, attraverso percorsi con specialisti del settore, porta ad attenuare il crescente malessere e favorisce la piena inclusione, nello sport e nella società civile”.
La campagna si inserisce nella strategia di sostenibilità della Figc e nel piano Uefa per la sostenibilità sociale, dimostrando come il calcio possa essere un potente strumento di inclusione, ascolto e cambiamento culturale. Sabato 11 ottobre al Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze), si terrà il panel A testa alta – Il calcio come spazio di salute mentale e crescita personale”, con testimonianze e riflessioni di diversi ospiti.

Fonte: Agensir

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