Avvenire di Calabria

Sanità: Gimbe, l’Italia perde 10mila infermieri l’anno. Nel Ssn 1 su 4 è vicino alla pensione. Cartabellotta, “rischio vanificazione investimenti Pnrr”

di Redazione Web

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L’Italia perde 10 mila professionisti infermieri l’anno e precipita nelle classifiche europee su numero di laureati e retribuzioni. Nel Ssn 1 infermiere su 4 è vicino alla pensione e 1 su 6 lavora fuori dalla sanità pubblica, mentre la professione è sempre meno attrattiva: in 5 anni il rapporto posti/candidati è crollato da 1,6 a 1,04. Lo sottolinea oggi la Fondazione Gimbe, commentando i dati presentati al terzo congresso nazionale Fnopi a Rimini (20-22 marzo). “Siamo di fronte a un quadro che compromette il funzionamento della sanità pubblica e mina l’equità nell’accesso alle cure, soprattutto per le persone anziane e più vulnerabili, sia in ambito ospedaliero che territoriale, dove gli investimenti del Pnrr rischiano di essere vanificati”, afferma Nino Cartabellotta presidente della Fondazione. Nel 2022, secondo dati ministero della Salute, il personale infermieristico contava 302.841 unità, di cui 268.013 dipendenti del Ssn e 34.828 impiegati presso strutture equiparate. In Italia ci sono 5,13 infermieri ogni mille abitanti, con forti disomogeneità territoriali: dai 3,83 della Campania ai 7,01 della Liguria. In generale, commenta Cartabellotta, “il numero di infermieri risulta più basso in quasi tutte le Regioni del Mezzogiorno, sottoposte ai Piani di rientro, oltre che in Lombardia”. Il confronto internazionale è impietoso: nel 2022 l’Italia contava 6,5 infermieri per mille abitanti, contro la media Ocse di 9,8 e della media Eu di 9. In Europa peggio di noi solo Spagna (6,2), Polonia (5,7), Ungheria (5,5). Anche il rapporto infermieri/medici fotografa un sistema sbilanciato: in Italia è fermo a 1,5, rispetto alla media Ocse di 2,7. Grave anche il fenomeno degli abbandoni: nel triennio 2020-2022 hanno abbandonato il Ssn 16.192 infermieri (6.651 nel solo 2022). Un trend in continua ascesa che, commenta Cartabellotta, “non viene compensato dall’ingresso di nuove leve, aggravando la carenza di personale”. Ancora più allarmanti le cancellazioni dall’Albo Fnopi, requisito per esercitare la professione: 42.713 infermieri si sono cancellati negli ultimi 4 anni, di cui 10.230 solo nel 2024. Le motivazioni sono diverse (pensionamenti, trasferimenti, decessi, abbandoni) e tutte concorrono a un bilancio “in rosso”: di fatto la professione infermieristica perde oltre 10 mila unità all’anno.

 

Fonte: Agensir

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