Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
“In un tempo in cui sperimentiamo una solitudine, che è fonte di angoscia e sofferenza per tanti, è importante ribadire che non è bene che l’uomo sia solo, non è bene lasciare nessuno indietro: non possiamo accettare che nessuno sia schiacciato dalla povertà, dalla sofferenza, dalla malattia o da qualsiasi forma di disagio”. Lo ha detto il cardinale Baldassare Reina, vicario generale per la diocesi di Roma, durante l’omelia della messa celebrata ieri, 13 febbraio, presso la basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma, in occasione del 57° anniversario dalla fondazione della Comunità di Sant’Egidio. Commentando la prima lettura tratta dal Libro della Genesi, mons. Reina ha sottolineato l’importanza, la bellezza e la forza delle relazioni: “Se siamo, è perché siamo in relazione con qualcuno. Le nostre relazioni ci alimentano, alimentano la nostra vita. Non siamo, se non viviamo relazioni autentiche. ‘Non è bene che l’uomo sia solo’. E rileggo in questa espressione l’impegno, il cammino, lo sforzo, la profezia della Comunità di Sant’Egidio, che ha creduto fortemente – e crede – nelle relazioni, che vive nel promuovere queste relazioni a tutti i livelli”, facendole divenire relazioni di pace e di dialogo tra diverse religioni. Il cardinale vicario ha poi riflettuto sulla fede della donna siro-fenicia protagonista del Vangelo di Marco appena ascoltato, definendola “coraggiosa, forte, autentica, che non ragiona con la logica dei meriti, una fede che sa aspettare, una fede paziente”. Ha aggiunto: “Il Santo Padre, rivolgendosi a voi qualche anno fa, ha parlato delle tre P: la preghiera, i poveri e la pace. Questa sera mi verrebbe da aggiungere una quarta P, una cosa molto necessaria di questi tempi: la pazienza, la pazienza della fede, la pazienza del dialogo, la pazienza di saper aspettare i tempi dell’altro che non sempre coincidono con i nostri, la pazienza per costruire sentieri di dignità e di pace”.
Mons. Reina, ringraziando la Comunità “per il bene realizzato, per i ponti che si sono costruiti e i semi di speranza che sono stati gettati”, ha concluso invitando a “guardare al futuro con speranza”, nella certezza che il Signore continuerà a “benedire e accompagnare i passi della Comunità di Sant’Egidio”.
Fonte: Agensir