
San Sperato: alla ricerca della nostra identità di fede
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Dopo essere stato ad Odessa, in Ucraina, in rappresentanza della Cei in occasione della tappa della Carovana della Pace, il vescovo Savino è stato in Moldavia: dall'inizio della guerra, qui accolti oltre 400 mila profughi.
Il vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente della Cei, Francesco Savino, ieri assieme a una delegazione della carovana della pace #stopthewarnow, di ritorno in Italia dopo i giorni ucraini a Odessa e Mikolaiv, ha incontrato il vescovo della diocesi cattolica di Chisinau, in Moldavia, Anton Cosa.
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Il vescovo calabrese ha visitato anche un centro di Regina Pacis nella capitale moldava che dà un tetto a bambini in fuga dalle terre occupate dai russi.
Monsignor Savino, in occasione della sua visita in Moldavia, ha ringraziato per l’impegno umanitario del popolo moldavo che dall’inizio dell’invasione russa ha accolto 400mila profughi ucraini, solo 72mila dei quali sono per il momento rimasti in Moldavia. “Qualsiasi nazione lo avrebbe fatto”, ha risposto con semplicità il vescovo Cosa.
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Il vicepresidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Francesco Savino, domenica scorsa si è recato in territorio dell'Ucraina per manifestare accanto alla rete #stopthewarnow la vicinanza della Chiesa italiana.
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