Avvenire di Calabria

Sede vacante: dom Ogliari (abate di S. Paolo), “Chiesa radicata in Cristo sa essere anche una voce fuori dal coro, che sa oltrepassare i propri recinti”

di Redazione Web

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“La Chiesa radicata in Cristo è una Chiesa aperta, coraggiosa e profetica, che aborrisce parole e gesti violenti, che sa farsi voce di chi non ha voce e che, se necessario, sa essere anche una voce fuori dal coro pur di indicare pervicacemente i sentieri della giustizia, della fraternità e della pace”. È l’identikit tracciato dall’abate di San Paolo fuori le mura, Donato Ogliari, nella meditazione tenuta nel corso della sesta Congregazione generale del Collegio cardinalizio, che si svolge questa mattina nell’Aula nuova del Sinodo. “La Chiesa radicata in Cristo è una Chiesa che è maestra di fraternità, insegnata con parole e gesti improntati al rispetto reciproco, al dialogo, alla cultura dell’incontro e alla costruzione di ponti e non di muri, come ci ha sempre invitato a fare Papa Francesco”, ha proseguito il religioso: “La Chiesa radicata in Cristo è una Chiesa madre, non matrigna, che sa accudire e nutrire i suoi figli e le sue figlie ancorandoli alla speranza che non delude, l’amore di Dio riversato nei nostri cuori”. La Chiesa radicata in Cristo, infine, “è una Chiesa che rifugge l’autoreferenzialità e che sa oltrepassare i propri recinti pur di raggiungere anche quei fratelli e sorelle in umanità che non fanno parte di essa e che sperimentano il non senso della vita o sono segnati dallo stigma dell’emarginazione e dell’esclusione”.

Fonte: Agensir

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