Avvenire di Calabria

Sede vacante: dom Ogliari (abate di S. Paolo), “non arrenderci di fronte agli insuccessi e ai fallimenti”, serve “pazienza”

di Redazione Web

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“L’assunzione della pazienza è ciò che ci consente di perseverare, di non perderci d’animo e di non arrenderci di fronte agli insuccessi e ai fallimenti. Anzi, essa ci predispone ad imparare anche dai nostri errori, aiutandoci a guardare a questi ultimi non come a un punto morto, dal quale non è possibile ricavare alcunché, ma come a un punto dal quale è possibile ripartire per costruire qualcosa di più grande e di più bello”. È l’indicazione di rotta dell’abate di San Paolo fuori le mura, Donato Ogliari, che ha tenuto la meditazione nel corso della sesta Congregazione generale dl Collegio cardinalizio, in Aula Paolo VI. “Per quanto paradossale possa sembrare, una Chiesa che sa pazientare è una Chiesa che sa sperare”, ha spiegato il religioso: “Una Chiesa che riconosce i tempi della pazienza è una Chiesa appassionata di futuro, di quel futuro da dove Dio continua a venirci incontro. Un futuro, tuttavia, che non è solamente quello che si fa presente, attuale e poi passa, ma quello le cui radici affondano saldamente nell’eternità di Dio”. L’elemento distintivo dei cristiani – la citazione di Benedetto XVI – è proprio “il fatto che essi hanno un futuro: sanno nell’insieme che la loro vita non finisce nel vuoto. Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente. La porta oscura del tempo, del futuro, è stata spalancata. Chi ha speranza vive diversamente; gli è stata donata una vita nuova”.

Fonte: Agensir

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