Avvenire di Calabria

Sede vacante: lettera aperta dei giovani ai cardinali, “scegliete un pellegrino, un pastore, un costruttore di pace”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“A tutti i pastori chiamati a costruire il futuro”. È l’intestazione di una lettera aperta al Collegio dei cardinali, inviata dall’organizzazione giovanile della Chiesa cattolica belga, Kamino, e sostenuta anche da suor Xiskya, che è stata madre sinodale al Sinodo sulla Sinodalità e missionaria digitale. Onorare il presente, abbracciare il presente, costruire il futuro, i tre imperativi additati dai giovani ai porporati sotto forma di impegni. “Non scegliete solo un papa. Scegliete un pellegrino. Un pastore. Un costruttore di pace”, l’invito finale: “Fate che la vostra scelta sia un passo verso una Chiesa dove i giovani non siano solo accolti, ma coprotagonisti. Fate che la vostra scelta sia un’eco di Francesco e una risposta profetica al futuro. Chiamateci pellegrini di speranza. Ma, soprattutto, ascoltateci. Perché la speranza non è un sogno. La speranza è un cammino”. “Siamo a un crocevia”, l’inizio della lettera: “La morte di Papa Francesco non segna la fine di un’epoca, ma rappresenta un invito. Un invito a continuare a sperare. A proseguire il cammino da lui tracciato. A tornare ad essere Chiesa pellegrina”. “Desideriamo una Chiesa che creda che lo Spirito di Dio continui a soffiare, anche oggi, anche attraverso i giovani, anche su nuove strade”, l’identikit dei giovani: “Onoriamo i molti papi, sacerdoti, religiose, laici, donne e martiri che ci hanno preceduti. Hanno trasmesso la fede con ardore, a volte con sofferenza, spesso con amore. Ma riconosciamo anche le ombre: il clericalismo, gli abusi di potere, il silenzio colpevole”. Secondo i firmatari della lettera, “onorare il passato significa anche imparare dal passato. Non per restarvi imprigionati, ma per guarire”. Per i giovani, “Papa Francesco ci ha mostrato un altro modo di essere Chiesa. Ci ha ricordato che il sinodo non è una riunione, ma uno stile di vita. Ci ha insegnato ad ascoltare — ad ascoltare davvero — l’altro, le periferie, lo Spirito. Ha aperto porte, infranto tabù, parlato di abusi, di strutture di potere, della natura come sorella. Si è recato in luoghi dove altri leader mondiali non hanno avuto il coraggio di andare. Ha chiamato i giovani a ‘fare chiasso’, non per ribellione, ma per amore del mondo. Ha costruito una cultura del dialogo — con la società, con le altre religioni, con chi pensa e sente diversamente”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: