Avvenire di Calabria

Come pronosticabile, la sfida elettorale in riva allo Stretto è ormai decollata anche se le altezze visibili...sono quelle dei cumuli di spazzatura

Sfida all’ultimo rifiuto: scontro-social tra Salvini e Falcomatà

Federico Minniti

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Come pronosticabile, la sfida elettorale in riva allo Stretto è ormai decollata anche se le altezze visibili...sono quelle dei cumuli di spazzatura. Una querelle che - con mascherina d'ordinanza - ribalta i soliti cliché visivi coi candidati o i loro dante causa che non parlano a una platea in piazza, ma si pongono davanti a uno smartphone a pochi metri dai rifiuti per strada (più o meno raccolti). Segno dei tempi.

 
Ieri, 24 agosto, la giornata è stata infuocata. Prima, il sindaco in carica, Giuseppe Falcomatà, prova a giocare d'anticipo. Uscendo dalla Prefettura, infatti, ha annunciato come ha «ribadito la necessità di impiegare uomini e mezzi dell'Esercito per presidiare alcune zone critiche (come Ciccarello, rione Marconi, Arghillà e Mortara) per evitare abbandoni illeciti di rifiuti, in alcuni casi addirittura organizzati in una specie di mercato parallelo di smaltimento illecito di rifiuti speciali, ingombranti e materiale di risulta. Ho chiesto anche un supporto per la raccolta straordinaria delle microdiscariche - ha chiosato Falcomatà - su tutte le strade della città, soprattutto in periferia».
 
Una presa di posizione netta (in realtà richiesta da diverso tempo da alcune associazioni tra cui Libera) in parte offuscata dal video postato da Matteo Salvini, leader della Lega, in visita alla Città per lanciare il primo candidato del Carroccio a Reggio Calabria, «ma senza tessera del partito» come si affrettano un po' tutti a specificare, che risponde al nome di Antonino Minicuci.
 
La diretta di Salvini, immediatamente virale con 700mila visualizzazioni (al momento in cui scriviamo), si è tenuta nel quartiere di Ciccarello, ormai vera e propria "frontiera" della crisi dei rifiuti in Città. «Agosto 2020. Quartiere popolare: bimbi, mamme, papà, nonni. Questa è la situazione in cui un’amministrazione incapace del Pd sta lasciando questa ed altre zone della città. È per questo che la Lega ha deciso di esserci a Reggio Calabria, per offrire ai reggini il cambiamento. Quì la mascherina serve per la puzza, non per il Covid», queste le parole del Capitano leghista, come viene chiamato dai suoi followers più incalliti. La serata al Lido Comunale, poi, è proseguita con la presenza della governatrice Jole Santelli e della coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia, Wanda Ferro. All'incontro presente luogotenenti e candidati del centrodestra, seppure il clima non è sembrato arrembante come alle ultime regionali. Tra loro anche il sindacalista Antonello Errante accusato, qualche giorno fa, dal sindaco Falcomatà di essere uno dei "boicottatori" della raccolta dei rifiuti in Città.
 
Una tesi ripresa in serata, quando in diretta Facebook da Arghillà, ci è finito l'attuale primo cittadino. «Non è questo il modo di fare politica, i cittadini di Reggio Calabria non hanno l'anello al naso. Sapevamo che sui rifiuti si sarebbe giocata la campagna elettorale 2020. Noi siamo qui per discutere nel merito delle problematiche e delle soluzioni che stiamo mettendo in campo; non permetteremo che sulla nostra pelle si faccia becera strumentalizzazione, becera campagna elettorale e pubblicità negativa senza individuare le soluzioni. Noi cerchiamo le soluzioni, non andiamo a bere mojito spiagge spiagge».

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