Avvenire di Calabria

Sinodo: p. Costa e Foglizzo, “forse il più ampio esperimento partecipativo mai tentato, risultati saranno restituiti alla Chiesa intera”

di Redazione Web

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“Il Sinodo 2021-2024, che finora ha coinvolto milioni di persone in tutto il pianeta, può essere descritto come un esperimento partecipativo, forse il più ampio mai tentato a livello globale. Portarlo avanti ha richiesto di mettere a punto gli strumenti per ascoltare le persone nei diversi contesti locali in cui la Chiesa è presente”. Lo scrivono il gesuita padre Giacomo Costa, già direttore di Aggiornamenti Sociali e ora segretario speciale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, e Paolo Foglizzo, redattore di Aggiornamenti Sociali e nominato tra gli esperti che collaborano allo svolgimento dell’Assemblea, nell’editoriale del numero di ottobre della rivista.

“All’interno del Sinodo 2021-2024 si colloca la sessione assembleare di ottobre 2023, che è stata preceduta da due anni di consultazione e ascolto del Popolo di Dio”, ricordano gli autori, sottolineando che “in un dinamismo di dialogo a diversi livelli (locale, nazionale, continentale e universale), le Chiese di tutto il mondo hanno riletto la propria esperienza per comprendere meglio che cosa significa ‘camminare insieme’ come credenti in Cristo inviati ad annunciare al mondo il suo Vangelo”.

“Da questa rilettura – proseguono – emergono consapevolezze e interrogativi, che puntano al futuro, cioè a individuare quali passi la Chiesa si sente chiamata a compiere per crescere nella propria dimensione sinodale. L’Instrumentum laboris li raccoglie e li sottopone al discernimento dell’Assemblea di ottobre 2023. I risultati saranno restituiti alla Chiesa intera, per attivare sperimentazioni e approfondimenti, ad esempio teologici o canonistici, ma soprattutto perché le comunità cristiane di tutto il mondo possano reagire. A partire da quanto emergerà, la seconda sessione dell’Assemblea (ottobre 2024) completerà il discernimento e ne offrirà al Papa il frutto”.

Oltre che nel metodo, la partecipazione – osservano p. Costa e Foglizzo – è un tema fondamentale del percorso sinodale, con “la crescente consapevolezza che la Chiesa si sente chiamata a essere uno spazio di inclusione senza barriere all’ingresso”. Questa “spinta all’accoglienza non è imperniata sull’affermazione di diritti individuali”, ma sul “dinamismo della partecipazione”, che “mette al centro la missione comune e sottolinea l’esigenza che tutti abbiano la possibilità di contribuirvi”.

La riflessione sulla partecipazione frutto del processo sinodale è ancorata nelle specificità che contraddistinguono la Chiesa, a partire dal ruolo dell’autorità, che non è in antitesi né in competizione con la partecipazione, ma si pone come “garanzia della qualità sinodale e partecipativa dei processi”, svolgendo così il suo ruolo di promozione del bene comune. Un dialogo riguardo i temi della leadership e della governance non può che rivelarsi fecondo, anche per trovare nuovi approcci ai problemi che affliggono i sistemi democratici.

Come evidenziava già nel 2021 il Documento preparatorio: “Una Chiesa sinodale è un segno profetico soprattutto per una comunità delle nazioni incapace di proporre un progetto condiviso, attraverso il quale perseguire il bene di tutti”. Padre Costa e Foglizzo concludono con la convinzione che “il Sinodo 2021-2024 costituisca una grande opportunità per la Chiesa e per il compimento della sua missione. Quindi, per coloro che vi si sono coinvolti, a partire dai partecipanti alla Assemblea di ottobre 2023, rappresenta una grande responsabilità”.

Fonte: Agensir

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