
Giubileo 2025: Acerenza, sabato a Tolve la celebrazione per operatori e volontari delle Caritas parrocchiali
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Ieri pomeriggio, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, a Roma, si è tenuta una conferenza stampa istituzionale per illustrare i risultati e l’impatto sociale, culturale ed educativo del TEDxCarcerediPotenza: il primo TEDx in un carcere italiano, evento tenutosi lo scorso 20 marzo presso la casa circondariale “Antonio Santoro” di Potenza.
TEDxCarcerediPotenza è parte dell’ecosistema globale di TED, una delle piattaforme culturali più influenti al mondo. Nel solco di questa rete globale, i TEDx sono eventi locali organizzati in autonomia su licenza TED, con l’obiettivo di valorizzare idee e progetti rilevanti per le comunità. TEDxCarcerediPotenza rappresenta una tappa inedita per l’Italia e un momento di grande valore simbolico e culturale: si è trattato del primo TEDx mai realizzato all’interno di un istituto penitenziario italiano, e solo il secondo in Europa.
Il progetto è stato ideato e realizzato da un team di giovani under 30 provenienti da diverse regioni italiane, con il sostegno della Fondazione Eni Enrico Mattei, della Fondazione Carical, della Fondazione Potenza Futura, con il supporto della Direzione della casa circondariale. L’evento ha ricevuto l’alto patrocinio del Parlamento europeo.
Undici sono stati gli speaker protagonisti della giornata di marzo, tra cui tre detenuti, che hanno condiviso riflessioni, esperienze personali e visioni legate al tema scelto per l’edizione: il Tempo. In carcere, il tempo si dilata, si sospende, talvolta sembra arrestarsi. Ma può anche trasformarsi in uno spazio di riflessione, consapevolezza e rigenerazione.
TEDxCarcerediPotenza ha voluto indagare proprio queste dimensioni: come cambia il senso del tempo quando cambiano le coordinate della vita, in che modo la cultura può diventare ponte tra il “dentro” e il “fuori”, strumento di connessione, emancipazione e apertura. Gli interventi hanno toccato temi attuali: il tempo necessario per la diagnosi precoce di un tumore, il tempo nei modelli climatici, il tempo sospeso della giustizia, quello della detenzione e della speranza.
L’obiettivo del progetto è quello di dimostrare che la cultura è capace di attraversare ogni barriera, comprese quelle fisiche e simboliche rappresentate dalle mura carcerarie. Offrire la parola a chi solitamente non ha voce ha prodotto un impatto tangibile, non solo sui partecipanti interni all’istituto, ma anche sulla società civile, sulle istituzioni e sulle reti culturali che hanno sostenuto l’iniziativa.
Nel corso della conferenza stampa del 13 giugno sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni promotrici e sostenitrici dell’iniziativa, tra cui: Marco Silvestroni, segretario di presidenza del Senato della Repubblica; Luisa Torsi, ricercatrice e chimica, vincitrice del Premio Merck; Fabio Bolzetta, docente e presidente dell’Associazione dei WebCattolici italiani (WeCa); Andrea Lo Sasso, fisico; Gianmaria Ferretti e Fabrizio Manna, organizzatori.
La conferenza di ieri ha rappresentato un momento di riflessione collettiva su come cultura, innovazione e partecipazione civica possano contribuire in maniera concreta alla costruzione di percorsi di reinserimento e di cittadinanza attiva anche nei contesti più complessi.
L’incontro è stato un’occasione importante per discutere i risultati già emersi dall’iniziativa promossa da TEDxCarcerediPotenza, i progetti futuri e le ricadute concrete in termini di inclusione, formazione e reinserimento.
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