Avvenire di Calabria

Solidarietà: Casa San Francesco (Cosenza), situazione di grave difficoltà per garantire servizi adeguati ai più bisognosi

di Redazione Web

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Un appello per chiedere aiuto arriva oggi da “Casa San Francesco” dei Frati minori cappuccini di Cosenza. “Mi ritrovo a scrivere con sincero imbarazzo, ma con altrettanto desiderio di trasparenza e di verità per rendere manifesta la situazione di grave difficoltà che attualmente vive casa San Francesco”, scrive in una nota il direttore della Casa, Pasqualino Perri. La struttura giornalmente “tende ad ammortizzare fenomeni di impoverimento sempre più esteso e complesse che si manifestano sul territorio dell’intera area urbana di Cosenza” attuando la “nostra mission, chiaramente ispirata alla testimonianza evangelica di Francesco d’Assisi, attraverso i numerosi servizi ad accesso libero ed incondizionato” come la mensa, il sostegno alimentare alle famiglie, il centro di raccolta e guardaroba, i servizi di igiene, accoglienza di emergenza e altre soluzioni di “prossimità relazionale a chiunque viva situazioni di disagio e di esclusione sociale”. Tutto questo “senza limiti” se non quelli logistici per l’ospitalità notturna nonostante questi servizi “non abbiano mai goduto di alcun contributo economico” ad esclusione delle periodiche forniture dei prodotti da Banco Alimentare, delle quotidiane rimesse in natura di alcune attività alimentari e dolciarie della città e dei farmaci inviati da Banco Farmaceutico. Tutto questo grazie al “desiderio comune di darci aiuto con il volontariato, specie da parte dei medici ed operatori sanitari”. 85 i posti di accoglienza: 40 di questi “rappresentano la nostra accoglienza francescana, gli altri 45 sono oggetto di convenzione con il Comune di Cosenza che è a capo di un ambito territoriale sociale che unisce altri 13 comuni”. Oggi è “davvero emergente lo scenario che si va definendo in questo ambito i cui effetti stanno compromettendo sin d’ora l’erogazione delle prestazioni sociali all’interno di tutte le strutture residenziali e semiresidenziali”. A causa “delle insufficienti risorse assegnate alla Regione Calabria, divenute tali per l’accresciuto volume di spesa – sottolinea Perri – non solo si ravvisa la grande difficoltà a garantire la prosecuzione dei servizi per le persone già accolte ma di fatto appare bloccata la possibilità di procedere a nuovi inserimenti per tutto l’anno, pur per istanze gravi e indifferibili”. Le accoglienze nelle comunità socio assistenziali devono essere – sottolinea il direttore di Casa San Francesco – una risposta “temporanea” a forme di disagio che con l’impiego degli “adeguati strumenti educativi trovino migliori e più autonome soluzioni”. Oltre a situazioni particolari come la presenza di persone con problemi psichiatrici all’interno delle comunità socio assistenziali che “non trovano accesso in strutture terapeutiche” o quelle affette da dipendenze, sottoposte a detenzione domiciliare o pene alternative, quelle che invecchiano in cattiva salute, quelle prive di riferimenti familiari, parentali ed amicali. A tutto questo “non si possono dare risposte semplificate”, soprattutto quando “non si vivono sul campo le cronicità di una povertà sempre più diffusa, che rischia di esplodere”. Per il direttore di Casa San Francesco non bisogna lasciare – conclude – “che i nostri valori si perdono nei tempi della sostenibilità economica e che diventino dominio di logiche amministrative e di ‘mercato’. Casa San Francesco “mantiene ferma la volontà di generare cambiamento per rendere davvero più buona e più bella la vita per tanti ma necessità, oggi più che mai, di far sentire la sua voce e di tendere la mano per chiedere aiuto”.

Fonte: Agensir

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