Avvenire di Calabria

Striscia di Gaza: Croce Rossa, un minuto di silenzio oggi per operatori della Mezzaluna palestinesi uccisi a Rafah

di Redazione Web

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Oggi, alle 15, il personale dipendente della Croce Rossa italiana e dei suoi uffici periferici, ha osservato un minuto di silenzio per onorare le vite di Mustata Khafaja, Ezmdine Sha’at, Saleh Moammar, Rifaat Radwan, Mohammad Behloul, Ashraf Abu Labda, Mohammad Al-Hila e Raed Al-Sharif, gli operatori della Mezzaluna Rossa palestinese uccisi a seguito dei recenti bombardamenti a Rafah. Erano intervenuti a supporto della popolazione il 23 marzo scorso e solo il 30 marzo i loro corpi, insieme a quelli dei membri di altre Organizzazioni, sono stati recuperati. La Croce Rossa italiana e l’intero Movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa – si legge in una nota – sono “devastati dall’uccisione di otto colleghi, operatori umanitari che, proprio durante il servizio, nel tentativo di lenire le sofferenze della popolazione falcidiata dal conflitto, hanno trovato la morte”. “Ciò che sta accadendo ai nostri colleghi ed agli operatori umanitari in generale è veramente inaccettabile”, ribadisce il presidente della Croce Rossa italiana, Rosario Valastro: “Sono 30 le vite di operatori della Consorella Palestinese spezzate dall’inizio del conflitto nella Striscia di Gaza. Questa situazione è inaccettabile, ripeto, inaccettabile. Dall’inizio del conflitto, il personale umanitario e sanitario a Gaza si è trovato ad affrontare sfide inimmaginabili, sempre in prima linea davanti alla crisi. Queste perdite non sarebbero mai dovute accadere. Anche nelle zone di conflitto più complesse, il Diritto internazionale umanitario stabilisce regole molto chiare: il personale sanitario e di soccorso umanitario deve essere rispettato e protetto. Ciò significa che è severamente vietato attaccarli o ostacolarne il passaggio. Inoltre, le parti in conflitto devono prendere tutte le misure possibili per garantire la loro sicurezza. È responsabilità delle autorità e dei Governi rispettare e far rispettare queste regole, garantendo la protezione delle persone che rischiano la propria vita per portare soccorso e assistenza a chi ne ha più bisogno”.

Fonte: Agensir

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