Avvenire di Calabria

Tagli agli aiuti umanitari: Save the Children, “a rischio l’educazione di 1,8 milioni di bambini sostenuti dai progetti in 20 Paesi”

di Redazione Web

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“Più di 1,8 milioni di bambini non potranno più accedere all’educazione a causa dei tagli agli aiuti umanitari internazionali che colpiscono i programmi educativi di Save the Children in oltre 20 Paesi, dalla Repubblica Democratica del Congo alla Siria, fino alla Tanzania”. Lo dichiara in una nota Save the Children. “In Tanzania, più di 50mila bambini rischiano di vedere interrotto parzialmente o completamente il loro percorso di educazione a causa dei tagli agli aiuti, con “conseguenze strazianti” per i bambini, come ha dichiarato la responsabile di un campo profughi nel nord-ovest del Paese”, aggiunge l’organizzazione.
In tutto il settore, solo 7,2 milioni di dollari potrebbero rimanere a disposizione rispetto a più di un miliardo di dollari di finanziamenti statunitensi per l’educazione globale, mentre i tagli del Regno Unito potrebbero causare un calo di almeno il 73% in termini reali dei finanziamenti all’educazione rispetto ai livelli del 2019, secondo l’analisi di Save the Children. “Ogni bambino ha diritto all’educazione e questi tagli ai finanziamenti educazione minacciano di privarci di uno degli strumenti più potenti che abbiamo per trasformare la vita dei bambini – ha dichiarato Susan Nicolai, direttrice di Save the Children International per l’educazione – Nei contesti di crisi, sempre più bambini hanno bisogno di aiuti salvavita e l’educazione nei contesti di emergenza è davvero un salvavita. Protegge i bambini in uno spazio sicuro e dà loro un senso di stabilità, oltre a fornire nozioni vitali come la sicurezza di fronte a bombe inesplose o la prevenzione della diffusione di malattie”. “Gli aiuti internazionali significano speranza, pace e creazione di percorsi per un futuro migliore e l’educazione è il simbolo di un investimento che dà i suoi frutti nel lungo termine. È l’inizio di un processo di apprendimento che non riguarda solo i bambini interessati dal singolo intervento, ma che avrà impatto sulle generazioni future, in cui ogni battuta d’arresto si ripercuoterà sulle famiglie e la comunità per gli anni a venire”.

Fonte: Agensir

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