Avvenire di Calabria

Terremoto sud-est asiatico: don Bingener (Missio Aachen – Germania), “Myanmar Paese esausto”. Preghiere e solidarietà

di Redazione Web

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Il presidente di “Missio Aachen”, don Dirk Bingener, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e alle popolazioni colpite dal devastante terremoto in Myanmar e ha aggiunto: “La nostra solidarietà va ai nostri partner in Myanmar, che sono stati duramente colpiti da questo disastro e continuano ad aiutare la gente. Siamo uniti anche nella preghiera”. In una lunga intervista su katholisch.de (portale della chiesa cattolica tedesca) Bingener descrive la situazione nel Paese da lui visitato all’inizio dell’anno. E spiega come una rete di chiese locali stia cercando di fornire aiuto in condizioni difficili: “Cercano soprattutto di organizzare cibo, acqua e riparo. La gente dorme per strada perché ha paura delle scosse di assestamento. Oltre a ciò, è necessaria l’assistenza medica. Questo era già un grosso problema prima del terremoto. Venivano assistiti solo coloro che potevano acquistare le medicine o che le ricevevano dalla Chiesa all’interno delle strutture ecclesiastiche”. Don Bingener parte dal rapporto primario con la Chiesa cattolica locale: “Abbiamo contatti con l’arcidiocesi di Mandalay. I dipendenti affermano che la situazione lì è estremamente difficile. Molti edifici sono gravemente danneggiati, compresi alcuni dell’arcidiocesi. Tra questi rientra anche l’ospedale Franziskus, dove normalmente dovrebbero essere curati i feriti. Questo è il centro pastorale da cui vengono ancora organizzati gli aiuti”. Il sacerdote precisa che “al momento non è possibile entrare negli edifici, se non con grande pericolo, perché non sappiamo quanto siano stabili nel complesso. La fornitura idrica è praticamente crollata. A ciò si aggiunge il caldo: anche la sera la temperatura si aggira intorno ai 31 gradi, mentre durante il giorno si superano i 40 gradi”. La situazione del Paese era già precaria, ma il terremoto ha acuito i gravi problemi, sottolinea Bingener: “Un Paese nella paura e nel dolore. Il Myanmar è completamente esausto. Durante la pandemia, nel 2021 si è verificato un colpo di stato e nel 2024 si è verificata un’alluvione devastante. I giovani possono essere arrestati per strada a partire dall’età di 18 anni e costretti a prestare servizio militare per cinque anni. Il governo nega che ci siano rifugiati, anche se sono centinaia di migliaia. Le istituzioni della Chiesa accolgono tutti questi rifugiati ‘illegali’. In Myanmar la gente pensava che la situazione non potesse peggiorare. E ora le cose sono peggiorate”.

Fonte: Agensir

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