Avvenire di Calabria

Terremoto sud-est asiatico: Save the Children, “bambini e le famiglie hanno bisogno di riparo, cibo, acqua e supporto psicologico”

di Redazione Web

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I bambini e le famiglie del Myanmar hanno bisogno di un sostegno umanitario urgente dopo che il terremoto più forte del secolo ha colpito il Paese, causando danni ingenti e vittime, mentre molte persone sono ancora disperse. Lo dichiara Save the Children, in un comunicato nel quale sottolineando che il sisma, con epicentro alle porte di Mandalay, la seconda città del Myanmar, e una magnitudo di 7,7, è stato il più forte registrato al mondo dopo quello che ha colpito la Turchia e la Siria nel 2023. Nella vicina Thailandia, dove è anche stato dichiarato lo stato di emergenza, Save the Children sta valutando l’entità dei danni strutturali alle scuole nel Nord del Paese e lungo il confine con il Myanmar. Il terremoto ha colpito gravemente oltre 28.000 bambini che vivono nei campi profughi, aggravando ulteriormente la loro situazione, già vulnerabile a causa dei recenti tagli agli aiuti.
“Il sisma ha sconvolto la vita delle persone in Myanmar e in alcune parti della Thailandia e ci sono bambini e famiglie che hanno bisogno del nostro urgente sostegno per affrontare l’accaduto”, ha dichiarato Jeremy Stoner, direttore regionale Asia ad interim di Save the Children. “In seguito a un disastro di questa portata – ha proseguito –, ci sono bisogni immediati e a lungo termine a cui far fronte, come un luogo sicuro dove dormire, cibo, acqua, assistenza sanitaria e istruzione, nonché la protezione dai maggiori rischi di violenza, sfruttamento e abuso che in queste situazioni rischiano di acuirsi. I bambini hanno anche bisogno di sostegno emotivo nei giorni, nelle settimane e nei mesi successivi a questo terremoto. È necessario uno sforzo immediato e concertato da parte della comunità internazionale per rispondere alle esigenze dei bambini e delle comunità in Myanmar e Thailandia”. “Stiamo lavorando con i partner locali in tutta la Thailandia per capire l’impatto sulle scuole, sui bambini e sulle famiglie, comprese le comunità povere e migranti con cui lavoriamo, e per identificare i danni strutturali alle scuole che potrebbero non essere sicure per il ritorno dei bambini”, ha commentato Guillaume Rachou, direttore esecutivo di Save the Children Thailandia. “Per i bambini rifugiati che vivono lungo il confine tra Thailandia e Myanmar, il terremoto – ha osservato – ha interrotto i già limitati servizi igienici e sanitari e molti edifici scolastici, già fragili, hanno subito danni strutturali o sono diventati insicuri a causa delle scosse di assestamento”.
Oltre un milione di migranti, sottolinea l’Ong, vive a Bangkok e alcuni di loro, che vivono in alloggi sovraffollati e mal costruiti, sono esposti a un rischio maggiore di sfollamento e a difficoltà di accesso ai servizi sociali. Almeno 40 persone, tra cui 12 bambini, appartenenti a comunità di migranti, hanno riferito di essere state costrette a spostarsi in rifugi temporanei sovraffollati con servizi igienici, assistenza alimentare e medica inadeguati. Un dato che – rileva Save the Children – è destinato ad aumentare man mano che l’impatto del terremoto e delle successive scosse sarà più chiaro.

Fonte: Agensir

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